ECCO COSA ANIMA IL POPOLO DI BERSANI
Io lo so cosa li muove: non sono animati dal sacro fuoco del guadagno, né dall’ansia dell’auto-affermazione; essere “base”, cosa che per gli altri è un insulto, per loro è un onore. Si tratti di operai o professionisti, artigiani o intellettuali, la loro aspirazione – alle manifestazioni e ai convegni, alle riunioni e alle feste – è essere accolti in seno al popolo, diventare comunità, dismettere per una sera ambizioni e prestigio per avventarsi su una pentola da lavare, un tavolo da sparecchiare, un bicchiere da bere in compagnia, discutendo di politica. Torneranno domani, fuori di qui, con maggiore o minore convinzione, alla competizione per sopravvivere o per emergere. Adesso che sono qui, però, assaporano fino in fondo il gusto di farsi assorbire dalla comunità dei propri simili, senza bisogno di troppo distinguersi.
UNA FORZA TRANQUILLA, CHE AVANZA SENZA BALZI
Lo so, anche se amano credersi rivoluzionari, non perseguono con accanimento l’originalità di pensiero, né coltivano con fervore la voglia di innovazione; al tempo stesso però non sopportano l’idea di restare indietro, di chiudersi in se stessi e perseguire il proprio particulare, come tendono a fare altre comunità politiche: certo, ai salti nel vuoto essi preferiscono di gran lunga i passi sicuri, lungo percorsi collaudati, ma con la loro andatura tranquilla raggiungono tutti insieme, in sicurezza, territori avanzati; certo, preferiscono attendere che altri traccino il solco e depositino il seme, ma quando esso sarà germinato lo innaffieranno con amore, e da allora in poi non lo abbandoneranno più finché non sarà una pianta solida e robusta, capace di dare i suoi frutti.
MA BERSANI NON LASCI SPEGNERE IL FUOCO DEL RINNOVAMENTO
Il fuoco invece è divampato per qualche momento, alimentato da venti stranieri ha minacciato di allargarsi anche al bosco, ma poi la tribù ho ha circoscritto, e indirizzato tra le pietre del focolare: qualcuno, per timore di bruciarsi, ora lo vorrebbe definitivamente spento.
Io confido invece che il vecchio capo, oltre a tenerlo sotto controllo, saprà alimentarlo e conservarlo sempre acceso. Ad una tribù (e tutta una società) che ama il tepore delle proprie convinzioni va ricordato che i termosifoni riscaldano, ma che per cucinare ci sarà sempre bisogno di fiamme. E che sono le fiamme, non i termosifoni, a rischiarare la notte e a richiamare i dispersi delle altre tribù.