La Liguria è la mia seconda patria, ci ho anche vissuto per qualche anno in passato, ma ultimamente erano quasi quattro anni che non ci venivo più. La costa è bella ma l’entroterra molto di più, ma mi ero dimenticato quanto male si è costruito, soprattutto vicino al mare, e quanto traffico c’è: sembra che i liguri stiano cercando di far stare le auto una sull’altra, visto che posto per farcele stare in coda, o affiancate, non ce n’è più.
In questi giorni ho rivisitato luoghi che non vedevo da decenni: Dolceacqua, suggestica e romantica
Qui sotto, nel porticato davanti alla chiesa di Pigna, un nido di rondine, affollato di pulcini in attesa di cibo.
Ebbene, se una quindicina di anni fa il paese era isolato e decadente, con le erbacce nei vicoli e decine di edifici in abbandono, oggi pullula di vita, coi carruggi ripuliti e risistemati e decine di nuovi petulanti negozietti, che vendono soprattutto
Non sono proprio sicuro che sia meglio adesso, ma è certo che il turismo – pure nella sua fastidiosa invasività – ha permesso alla gente di restare in paese, salvandolo dal’abbandono.
Qui sotto ancora Pigna e Rocchetta Nervina.