Sergio Frigo

VIAGGIO IN TRENO ATTRAVERSO IL TERREMOTO, CON SISMOLOGO AL SEGUITO

Ero in stazione a Bologna, su un treno diretto a Roma, quando ieri mattina c’è stata la scossa. Il treno ha cominciato a ballare come se qualcuno di molto forte lo scuotesse, e poi è rimasto immobile sul binario per quasi due ore, come una balena spiaggiata.

  Ma non è questo il punto. Il fatto è che dietro alla mia poltrona c’era un signore appena salito che ha cominciato a ricevere una telefonata dietro l’altra, rispondendo ad ognuna con voce squillante e innegabile competenza proprio sul terremoto appena registrato. Una matura signora inglese che sedeva davanti a lui e voleva dormire era visibilmente contrariata.

Mi hanno spiegato poi due colleghe che erano con me che il signore in questione era Enzo Foschi, docente di sismologia all’università di Bologna, già presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e ospite fisso di metà dei talk show radio-televisivi. Abbiamo resistito cinque minuti, poi ci siamo fiondati su di lui con un fuoco di fila di domande.

 

ENZO BOSCHI SPIEGA PERCHE’ NON SI POSSONO FARE PREVISIONI E CHE LE SCOSSE POTREBBERO CONTINUARE

 Ecco la sua analisi dell’evento sismico di ieri: “Ci sono terremoti che liberano tutta l’energia accumulata dalle tensioni sulla crosta terrestre con un’unica, grande scossa (come in Irpinia), e altri – come in Umbria, o come questo – in cui servono varie scosse successive per scaricarla tutta”.

Se l’evoluzione di questo sisma rientra dunque nel range del possibile, non significa che questa violenta fase due fosse anche prevedibile. È sempre Boschi a spiegare perché: “Noi attualmente siamo in grado di misurare la quantità di energia liberata dalle varie scosse, quello che non ci è noto – perché la crosta terrestre non ci è direttamente accessibile – è quanta energia si era accumulata prima: è per questo motivo che non possiamo ancora prevedere gli sviluppi successivi”.

MA IN GIAPPONE L’ENERGIA SPRIGIONATA ERA STATA 35MILA VOLTA DI PIU’

Si possono però confrontare gli ordini di grandezza con altri terremoti, per capire la portata di questo: ebbene, quello dello scorso anno in Giappone, circa 9 gradi della scala Richter contro i 5.8 di ieri, liberò una quantità di energia 35mila volte maggiore. “Ma non è stato nemmeno il più grande – puntualizza Boschi – perché nello tsunami del … (9.4 gradi) l’energia scaricata fu addirittura 40mila volte di più”.

Secondo il sismologo la scossa di ieri in Giappone non verrebbe neppure registrata fra quelle di assestamento, e provocherebbe danni limitatissimi. “Se in Italia i 5.8 gradi sono una tragedia, è perché costruiamo male, e non vogliamo prendere atto del fatto che comunque siamo un paese ad alta sismicità. Ce ne ricordiamo solo in queste occasioni”.

IN ITALIA OLTRE 10MILA SCOSSE L’ANNO, MA IGNORIAMO GLI ALLARMI

L’INVG nei primi cinque anni del 2000 ha registrato ben 53.944 scosse, anche se fortunatamente quasi tutte di non grave entità. “Non solo: nel 2003 abbiamo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale la mappa della pericolosità sismica del nostro paese, frutto di vent’anni di ricerche: ebbene, credo che sia servita a ben poco sul terreno della prevenzione, anche perché nel frattempo queste competenze sono state regionalizzate, senza che neppure i rispettivi assessori lo sappiamo”.

A proposito di regioni: com’è la situazione in Veneto e in Friuli Venezia Giulia?

“Mah, più o meno in tutte le regioni del nord non c’è un alto tasso di sismicità, e comunque l’organizzazione della protezione civile funziona. In Friuli, in particolare, c’’è la protezione civile migliore del mondo. Ma non è certo così dappertutto”.

UNA DISCIPLINA TRASCURATA, E I GIOVANI STUDIOSI VANNO ALL’ESTERO

Sul che fare l’opinione del sismologo è netta, e molto polemica: “Basta con i politici che si presentano fra le popolazioni colpite e promettono “non vi abbandoneremo”, e dopo una o due settimane le vittime dicono “ci avete abbandonato”, e si ripete così tutte le volte, e alla fine la colpa è dei sismologi che non hanno previsto. Io dico, meno acquisti di bombardieri e più manutenzione del patrimonio edilizio esistente, e soprattutto nelle nuove costruzioni rispetto totale delle norme antisismiche: un nuovo edificio a regola costa il 10-15% in più, ma i benefici alla lunga sono incommensurabili”.

Ma è tutta la mentalità del paese che deve cambiare: “Molti dei miei migliori allievi, ad esempio, sono dovuti andare all’estero, in America o in Francia, dove sono stati assunti per fare ricerca. Da noi i ragazzi che studiano sismologia sono pochissimi, e io stesso non li incoraggio, perché poi non saprebbero dove andare a lavorare: si fa poca ricerca, e noi esperti stiamo tutti invecchiando, senza alcun ricambio generazionale”.

LO STILE DELL’UOMO DA TALK SHOW: COMPETENZA, PARLANTINA E UN PO’ DI ECCENTRICITA’

Dopo la nostra intervista Boschi ha continuato a ricevere telefonate e a rispondere a decine di giornali, radio, televisioni. Ieri sera doveva essere ospite di Bruno Vespa a Porta a porta, e qualcuno che gliel’ha sentito dire si è chiesto irridente (non sapevamo ancora che c’erano 16 morti) se avrebbe avuto anche un plastico con sé…

Io lo guardavo, notando che come molti altri personaggi di successo mediatico è un tipo piuttosto particolare: non ha solo la competenza, ma anche la parlantina sciolta, il capello bianco lungo, un’aria professorale ma insieme anche un po’ eccentrica, una caratterizzazione che per “bucare” il video, insoma, non deve temere di sfiorare il ridicolo,  sul genere Philippe Daverio o Margherita Hack, per capirsi.

La signora inglese, che nel frattempo aveva capito che doveva trattarsi di un pezzo grosso, scendendo dal treno a Roma lo ha salutato con grande enfasi e compiacimento, promettendo che l’avrebbe guardato in televisione…

VIAGGIO IN TRENO ATTRAVERSO IL TERREMOTO, CON SISMOLOGO AL SEGUITOultima modifica: 2012-05-30T03:06:00+02:00da
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