Viviamo in un paese adulterato e degradato, che pare tenuto insieme soltanto da un cieco cupio dissolvi. La suprema legge nazionale non è la Costituzione, ma la corruzione. E la terapia italiana non è fare umilmente pulizia, a partire da noi stessi, ma indignarsi per i peccati degli altri. Se Cristo avesse detto “Chi è senza peccato” qui da noi, sarebbe morto lapidato e poi finito sepolto sotto un enorme cumulo di pietre.
Non auspico uno tsnunami, sia chiaro: quello lascia dietro macerie s possibile anche peggiori. Ma se nessuno si mette in testa di cominciare a sgombrare dall’immondizia il proprio cortile (senza beninteso trasferirla in quello del vicino), e poi impegnarsi a non produrne dell’altra, credo che potremo fare tutti i sacrifici del mondo, sviluppare tutti i possibili piani per la crescita dell’economia, avviare tutti i programmi di assistenza sociale, ma sempre in mezzo ai rifiuti vivremo.