Sergio Frigo

VAL DI SUSA, DIETRO LO SCONTRO OPPOSTE CONCEZIONI DELLO STATO

A descrivere bene la natura dello scontro in Val di Susa è l’amara battuta di Jean Renoir  “Il tragico della vita è che tutti hanno le loro ragioni”. A questo proposito vi propongo due articoli dai contenuti opposti usciti nei giorni scorsi su Repubblica: il secondo, di Adriano Sofri, affronta anche una questione emersa con forza in questi giorni: come difendere le proprie ragioni in una situazione di grande squilibri di forze? Sofri però, e tutti gli oppositori, sottovalutano una questione che i politici devono invece avere sempre ben presente: a costituire il patrimonio di una nazione, in senso lato, accanto alle sue ricchezza, ai suoi beni artistici e paesaggistici, alle sue tradizioni, alla pienezza della vita democratica e al rispetto delle minoranze, c’è anche l’affidabilità delle sue azioni, la capacità di far rispettare le decisioni assunte e di onorare i patti internazionali.

Questo era in gioco anche in altre occasioni particolarmente pesanti affrontate nel passato, come nel caso del Dal Molin, o degli sciagurati bombardamenti sulla Bosnia. E questa è una questione che va tenuta presente anche oggi, a meno che non ci concepiamo invece che come un Paese, come un territorio isolato dal resto del mondo, in cui vigono regole imposte da comunità locali oppure da corporazioni e minoranze più o meno generose o più o meno faziose.

dovere.pdf

http://triskel182.wordpress.com/2012/02/29/la-val-di-susa-e-l´asimmetria-delle-ragioni-adriano-sofri/

VAL DI SUSA, DIETRO LO SCONTRO OPPOSTE CONCEZIONI DELLO STATOultima modifica: 2012-03-01T13:06:03+01:00da
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