La trama è di quelle che non invitano: la vita quotidiana e faticosa di una coppia che si separa, nell’Iran contraddittorio di oggi, con un vecchio malato di Alzheimer, una figlia che soffre, una badante piena di guai, incinta e con un marito fondamentalista, un incidente domestico che si trasforma in una catastrofe familiare e sociale narrata con le categorie del film giudiziario …
La pellicola affronta questi temi con apparente semplicità, ma in realtà riuscendo a concentrare
Il regista, che ha ammesso sinceramente i suoi conflitti e i suoi compromessi con la censura, ha dichiarato di aver avuto come modello “Ladri di biciclette”. A me è venuto in mente anche “No man’s land”.
Un’avvertenza: ogni scena, anche la più apparentemente banale, è in realtà fondamentale, e destinata ad assumere un ruolo decisivo nel prosieguo del film. E una considerazione, presa in prestito da Renoir in “La regola del gioco”: “Il tragico della vita è che tutti hanno le loro ragioni”. E anche i loro piccoli o grandi scheletri nell’armadio.
Ecco due trailer.