Sergio Frigo

QUELLA CROCE CHE PRESIDIA IL TERRITORIO MA NON RAPPRESENTA LA FEDE CRISTIANA

L’ho notata scendendo ieri sera dall’Altopiano: una grande croce disegnata da luci rosse sulle pendici del Costo, visibile da molti chilometri di distanza. Forse si tratta di un atto di devozione legato al periodo pasquale?

Ma non c’è vetta, intorno, che non sia occupata da una croce, né aula scolastica, soprattutto dopo le affermazioni leghiste, che non sia presidiata da un crocifisso. La giustizia europea si è appena pronunciata in merito, stabilendo che si può fare. E la Regione distribuisce Bibbie alle scuole, la Provincia di Padova bandiere e croci.

 

SEMPRE PIÙ CROCIFISSI, SEMPRE MENO CREDENTI

Da laico, seppure con solida formazione cattolica, non mi piace per niente, perché mi sembra poco rispettoso delle altre sensibilità, religiose o meno: ma tenderei a non farne una crociata , se quello cristiano fosse davvero lo spirito prevalente del nostro tempo. E invece sappiamo che le chiese sono sempre più vuote, se si esclude la messa di Pasqua, che i valori della Fede sono sempre più estranei alla nostra società, che la Carità è quanto di più lontano si possa immaginare dai proclami di una maggioranza che ha come primo obbiettivo l’arricchimento individuale, la difesa dei propri privilegi, l’allontanamento dei poveri del mondo, e – nella sua massima espressione politica – pratica in privato un edonismo che ricorda i fasti dell’antica Babilonia, più che la sobrietà morale della famiglia cristiana che difende in pubblico.

Mi chiedo, allora, che cosa significhino tutte quelle croci (quasi sempre senza Cristo) collocate negli ultimi tempi sulle nostre montagne, e che cosa rappresentino tutti quei crocifissi che si affacciano qua e là nella vita di tutti i giorni (e spesso anche in bella vista su scollature vertiginose).

Essi vogliono ribadire, tangibilmente, che questa è “terra nostra”, che non c’è spazio fra di noi per altre religioni, altre culture, altre tradizioni, anche se riserviamo a noi stessi il diritto di tradirle nel loro intimo: non si tratta di crocifissi, infatti, ma di martelli, con cui colpire gli altri, piuttosto che accoglierli. Un segno di divisione e ostilità, piuttosto che di accoglienza e di condivisione; di autodifesa, invece che di giustizia.

RENZO GUOLO: LA LEGA E LA CHIESA

Su questi temi il sociologo trevigiano Renzo Guolo ha appena pubblicato un libro importante – “Chi impugna la Croce. Lega e Chiesa” (Ed. Laterza) – di cui parlano gli articoli allegati.

13543-laalleanza-di-ferro-tra-lega-e-chiesa.html

9788842095958_guolo_ilgiornaledivicenza_22_04_11.pdf

Non so come si rapporterà la Chiesa di fronte a questa strumentalizzazione, come reagiranno sacerdoti e fedeli, anche se tempo molto l’atteggiamento dei vertici ecclesiastici. Una cosa, però, mi è assolutamente chiara: Cristo è venuto sulla terra, è morto ed è risorto, per salvare TUTTI gli uomini, ma specialmente i più poveri del mondo. E questo non potrà essere cancellato.

 

QUELLA CROCE CHE PRESIDIA IL TERRITORIO MA NON RAPPRESENTA LA FEDE CRISTIANAultima modifica: 2011-04-25T15:11:57+02:00da
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