Sergio Frigo

RECENSIONE al mio libro, di Michele Serra

Propongo la prima di una serie di lettere-recensioni sul mio libro “Caro Zaia vorrei essere leghista ma proprio non ci riesco”. Questa arriva dall’amico Michele Serra, di Venezia, che ringrazio di cuore.

La prossima presentazione è in programma giovedì 29 alle 18 in Sala Paladini in Municipio a Padova, con il sindaco Flavio Zanonato e l’imprenditore leghista Giuseppe Covre. Modera il giornalista Francesco Jori, interventi musicali di Rachele Colombo.

Caro Sergio,

immagino che il tuo libro su Zaia abbia avuto un positivo riscontro nei lettori, compresi in quelli di colore verde, almeno rispetto alla prima parte del libro.

Loro, adusi a scarse letture, avranno visto con sollievo l’aver diviso il testo in tanti brevi capitoletti, ottimo modo per rendere facile e anzi piacevole la lettura.

Credo che questo sia il pregio che balza subito evidente della lettera a Zaia.

La seconda qualità consiste nel tono discorsivo, partecipe, concreto e vivo del tuo “narrare”; uno stile coinvolgente ed emozionante.

Il tono sincero e sofferto della disanima riguardante la Sinistra, se stessi, l’ incapacità di vedere, di partecipare, di radicarsi nell’ambiente umano, di stare tra la gente, di capire, di non  essere conformisti e ipocriti; è un altro notevolissimo pregio delle tue pagine.

La tua è una critica benevolmente dura e precisa, nata dal profondo “sentire” e dall’osservazione attenta di se stessi.

Pare che nell’opera ci sia una attenta costruzione, un “montaggio” non casuale; per cui alle stilettate sparse nei riguardi delle virtù e dei vizi dei leghisti immerse nella critica che di loro fai, segue, più avanti, un progetto omogeneo di analisi dei “vizi” politici, sociali, etici dei leghisti.

Oltretutto il delineare con decisione il tema mal recepito dalla lega riguardo all’immigrazione e alla coscienza mancante di solidarietà e terzomondismo, ha una sua portata educativa consistente. E qui torniamo alla critica alla sinistra, pronta al buonismo e all’accettazione dei molti, sempre più molti, stranieri, che si affaccia su una situazione difficile rispetto a quella di un tempo, quando si riteneva che fosse sufficiente offrire un posto a tavola al singolo o ai pochi immigrati che c’erano.

Infine la Lettera invita Zaia a pensare alle contraddizioni del pensiero dei leghisti e del loro modo di vivere: non più solamente stilettate, ma affondi con un’analisi psicologica e culturale sul movimento della Lega e alle sua semplificazioni culturali.

Mi sono piaciuti la rappresentazione di Tosi e il confronto con Zaia: ambedue ne escono condannati da ciò che fanno e dicono, anche se all’inizio li fai apparire simpatici e capaci di comunicare.

E’ affrettata, caro Sergio, la mia espressione valutativa sul tuo libro e quindi non volermene. Certamente comunque è un libro che meriterebbe un’approfondimento particolare e che si propone come un apporto critico a incontri e dibattiti.

Grazie del tuo impegno sincero e vivace

Ciao.

Michele

RECENSIONE al mio libro, di Michele Serraultima modifica: 2010-04-22T11:16:00+02:00da
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