PLAUDO A RODOTÀ, MA NON LO VORREI PRESIDENTE

Rodota.jpgLeggo e apprezzo da tempo Stefano Rodotà, ma – a differenza di tanti amici con cui condivido valori e aspirazioni politiche – non credo sia il candidato presidente su cui dovrebbe posizionarsi il Pd. Non è tanto il fatto che si tratterebbe di un cedimento a Grillo, ma sono piuttosto alcune caratteristiche della sua candidatura, o perlomeno il modo in cui essa viene percepita dall’opinione pubblica, a renderlo a mio parere poco adatto al ruolo.

Rodotà è una delle migliori espressioni di quella classe media intellettuale che esprime da tempo la sua egemonia sui media (e ora anche sui social network), che ispira larga parte del discorso pubblico, ma che ha scarsa presa sulle masse degli elettori, e scarsa consuetudine con i loro problemi reali. 

 

MOLTO RIGORE, MA SCARSA DUTTILITA’

Non solo: proprio da questa sua matrice scaturisce un atteggiamento personale di grande rigore ma anche di grande rigidità, che non credo sia quello più adatto al ruolo presidenziale, che richiede invece a mio parere – oltre a doti di sensibilità sociale e umana, sulle quali non mi pronuncio – una grande perizia politica, astuzia, fantasia e duttilità. Soprattutto in una fase di emergenza politica ed economica come questa.

Da ultimo Rodotà viene percepito come una figura nettamente di parte, e uomo che spacca a metà anche il Pd. 

Ma una donna proprio no?

PLAUDO A RODOTÀ, MA NON LO VORREI PRESIDENTEultima modifica: 2013-04-20T02:55:43+02:00da sergiofrigo
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