MARINI PRESIDENTE: QUELLO DI BERSANI APPARE, PIÙ CHE CHE UN INCIUCIO, UN SACRIFICIO

Marini.jpgMi sforzo di trovare una ratio nell’infelicissima scelta di Bersani su Marini, che sta facendo esplodere il Pd e allontanando il grosso dei suoi elettori.

Sono solo deduzioni, ma io credo che Bersani parta da un’analisi fortemente preoccupata sulla situazione del paese e sull’attuale drammatico stallo politico, che non troverebbe sbocco neppure in nuove elezioni, senza una preliminare riforma della legge elettorale. Per scongiurare questa evenienza, dunque, ci vuole un governo, che può nascere solo con l’appoggio di Berlusconi: il quale a sua volta darà la sua disponibilità solo in presenza di un presidente che lo garantisca: e questo è l’elemento qualificante (l’unico, ahimè) della candidatura Marini. Ma sarebbe stato lo stesso anche con una candidatura Amato, che pur avendo una caratura internazionale decisamente maggiore avrebbe suscitato, ritengo, una sollevazione analoga nel partito.

 

MA ADESSO BERSANI DEVE DAVVERO IMMOLARSI

BersaniBond2.jpgSotto questo punto di vista, dunque, quello di Bersani sarebbe, più che un inciucio, un sacrificio del partito democratico e suo personale per il bene del paese. Per risultare credibile però, se Marini viene eletto e si creano le condizioni per formare un governo, Bersani dovrebbe lasciare a qualcun altro la presidenza, se non altro per rimuovere lo sgradevole sospetto di aver provocato tutto questo sconquasso per il proprio personale interesse, e dovrebbe pure lasciare la segreteria, per consentire la rifondazione di un partito che ha ridotto in macerie. E questo tanto più se invece Marini venisse bruciato e passasse Rodotà. Mi appaiono poco credibili invece le ipotesi di una scelta tattica del segretario, per bruciare Marini e tenersi libere le mani per un candidato più popolare alla quarta votazione.

ORA TOCCHERÀ AL ROTTAMATORE RICOSTRUIRE

Chi dopo Bersani? Al momento, in attesa di capire le intenzioni di Barca, mi pare che si rafforzi sempre di più la candidatura di Renzi, Renzi.jpganche alla luce della convergenza sul suo nome di settori diversi del partito, e anche dell’avvicinamento di Pisapia e di Vendola. Pure nella probabile strumentalità delle sue uscite, non si può negare che sia stato lui, nelle ultime settimane, a porsi come il salvatore della dignità del Pd a fronte degli ondeggiamenti (e della evidente carenza di leadership) di Bersani: sia quando ha criticato l’atteggiamento del segretario con il M5s, sia adesso che tuona contro Marini, arrivando a preferirgli Rodotà. Un partito scoraggiato e diviso potrebbe forse stringersi intorno a lui, il rottamatore, anche mettendo in conto il radicale cambiamento di pelle che questo comporterebbe: senza contare che sarebbe l’unico in grado di trascinare il partito alla vittoria elettorale.

MARINI PRESIDENTE: QUELLO DI BERSANI APPARE, PIÙ CHE CHE UN INCIUCIO, UN SACRIFICIOultima modifica: 2013-04-18T02:40:00+02:00da sergiofrigo
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