MONSIGNOR NERVO, L’ULTIMA INTERVISTA. I POVERI, IL VOLONTARIATO, LA RESISTENZA. E QUELLA CONDANNA A MORTE

Nervo1.jpgLa consolazione è che ora monsignor Giovanni Nervo si è ricongiunto all’amatissima sorella Anna, morta sette anni fa dopo aver condiviso un’intera vita con lui, al papà Sebastiano, che morì di febbre spagnola l’ultimo giorno del 1918, quando lui aveva appena 17 giorni, alla mamma Teresa, che gli insegnò ad amare i poveri, un amore a cui egli fu fedele tutta la vita.

Si avvertiva, quando parlava dei suoi cari, che anche se se n’erano andati da tempo essi continuavano ad essergli presenti, quotidianamente, assieme alla “famiglia acquisita” della Fondazione Zancan di Padova, con la quale (assieme alla Caritas) aveva promosso le sue iniziative più significative e lungimiranti nel campo dell’assistenza agli ultimi e della formazione di generazioni di operatori del sociale e del volontariato.

LA FAMIGLIA E LA SCELTA DEI POVERI

La sua profonda umanità, la sua pratica sul campo, gli approfondimenti, gli incontri con le persone ne avevano fatto uno dei più accreditati studiosi delle tematiche relative alla solidarietà, alla sussidiarietà, al terzo settore, ai soggetti deboli e alle politiche e ai servizi alle persone. Ma l’origine di tutto, come aveva chiarito lui stesso nell’intervista che mi aveva concesso lo scorso anno per il libro “I veri ricchi di Padova” (Ed. Biblioteca dell’Immagine) era lì, nella famiglia povera di Solagna nel Bassanese, che viveva coltivando il tabacco e che era stata costretta a fuggire in Lombardia dopo Caporetto. “La mia è stata sempre una famiglia povera e questa condizione umana mi ha dato la possibilità di entrare sempre in sintonia con le condizioni dei più umili. Penso alla saggezza umana e cristiana di mia madre che ci ricordava sempre “quelli che erano più poveri di noi”, e questo ci consentiva di comprenderli e anche di essere felici di quel poco che avevamo”.

“DOVEVO FAR CONDANNARE UNA DONNA CHE TRADIVA LA RESISTENZA”

Poi ci fu il Seminario, l’ordinazione sacerdotale, la Resistenza, periodo in cui dovette compiere scelte drammatiche, come mi raccontò in questa video-intervista.

 

DALL’ESPERIENZA COL MOVIMENTO OPERAIO ALLA CARITAS

Seguirono anni intensi nelle Acli di Padova, di confronto serrato e anche scomodo con gli operai comunisti, la creazione della Scuola superiore di servizio sociale, l’insegnamento nelle scuole e l’esperienza in parrocchia, fino alla chiamata a Roma nel 1971, alla Conferenza Episcopale, per fondare la Caritas, rinnovando nelle fondamenta le modalità (fino ad allora totalmente paternalistiche) dell’assistenza ai più poveri. Mons. Nervo rimase a Roma fino a tutti gli anni ’90, per tornare poi a Padova ed occuparsi della Fondazione Zancan, che si occupa prevalentemente di formazione degli operatori sociali. 

I VALORI E IL RUOLO DEL VOLONTARIATO

Ecco come definiva, nell’intervista citata, il ruolo e la funzione del volontariato. nervo,caritas,zancan,povertà,volontariato,sociale

“Oggi il volontariato ha il compito di trasmettere anche al terzo settore la sua anima e i suoi valori. Per far questo però deve mantenere e coltivare la sua identità, la gratuità, perché oggi c’è la tendenza a chiamare volontariato tutte le espressioni di solidarietà sociale. La cooperazione sociale, ad esempio, è una nobile espressione di solidarietà sociale, ma non è volontariato, è impresa sociale. Di fronte poi alle grandi disuguaglianze sociali presenti nella società, che vanno aumentando e che emarginano i più deboli, il volontariato deve saper assumere anche un ruolo politico, di advocacy per la tutela dei più deboli, in collaborazione con chi condivide i suoi valori”.

Mons. Giovanni era ospitato alla Casa della Divina Provvidenza di Sarmeola da novembre, dopo un intervento chirurgico. “Da qualche giorno non riusciva più a parlare – dice Thea Paganin che gli è stata sempre vicina, fino al momento della morte – ma è stato cosciente fino alla fine”.

I funerali si svolgeranno lunedì alle 10 nel Duomo di Padova.

MONSIGNOR NERVO, L’ULTIMA INTERVISTA. I POVERI, IL VOLONTARIATO, LA RESISTENZA. E QUELLA CONDANNA A MORTEultima modifica: 2013-03-22T11:36:37+01:00da sergiofrigo
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