La politica talebana di Beppe Grillo rischia di portare il movimento a schiantarsi: sono bastati due giorni di attività parlamentare per evidenziarlo. La giornata di ieri ha provocato infatti una prima crepa nel movimento e dimostrato che con questi metodi non si ottengono risultati e si finisce all’angolo. Votare scheda bianca al Senato è stata la dimostrazione dell’incapacità (o della impossibilità) di fare sintesi in un movimento dalla troppe anime e con un unico capo, privo del know how del fare politica.
Coloro che credono nel vangelo del profeta e nel valore supremo della sua esegesi (il mandato degli elettori, che solo lui è in grado di interpretare) possono cavarsela con una scrollata di spalle o inveire contro i “traditori”, ma coloro che li hanno votati prima o poi chiederanno conto dei risultati: e non credo che – stante la situazione del paese – si accontenteranno di urla e invettive. Grillo farebbe bene a cercare di intestarsi il risultato di avere contribuito a portare (grazie al fiato sul collo esercitato dal M5s sui partiti) due outsider di gran pregio ai vertici delle istituzioni, invece che aggirarsi furibondo e impotente nel suo blog minacciando espulsioni.
L’INDIGNAZIONE NON BASTA, FRA LE REGOLE DELLA POLITICA C’È ANCHE IL COMPROMESSO
La politica ha regole proprie, e non è che queste smettano di funzionare solo perché qualcuno le ignora. E fra queste regole c’è il confronto e il compromesso, c’è la dialettica tra i fini che si vogliono ottenere e la dialettica sui mezzi necessari per raggiungerli. È da ingenui e arroganti pensare che solo l’intransigenza e l’indignazione possano produrre buona politica. “A che serve avere le mani pulite se poi si tengono in tasca?”, si chiedeva qualche anno fa don Milani.
Grillo potrà continuare a stare nelle sue ville e rimanere lontano dal Parlamento per conservare la sua aura di duro e puro, ma i suoi eletti è lì che si muoveranno, e prima o poi (se ci sarà il tempo) ne apprenderanno le regole e cominceranno ad usarle. Indipendentemente dalle regole concepite dal Capo e da lui indiscutibilmente interpretate. Di questo passo il Grillo epuratore si troverà presto isolato e coi gruppi parlamentari dimezzati.
3 risposte a GRILLO, UNA POLITICA TALEBANA CHE METTE ALL’ANGOLO IL MOVIMENTO