LE BUGIE PRE-ELETTORALI E I RISCHI DEL DOPO-ELEZIONI

Partiti.jpgFra una settimana, esattamente a quest’ora, sapremo verosimilmente chi ha vinto e chi ha perso le elezioni, ma difficilmente sapremo (salvo un en plein del centrosinistra) chi ci governerà. È il frutto avvelenato della legge elettorale, ma anche della probabile frammentazione del voto, che finirà per penalizzare i poli maggiori lasciando inediti spazi a forze “terze” come M5S, Lista Monti & c. e (forse) Giannino e Ingroia.

Si aprirà allora – ripeto, fatto salvo un exploit del centrosinistra anche al Senato – una trattativa defatigante fra i partiti, destinata a partorire un accordo politico al ribasso, contro cui all’indomani si scateneranno immediatamente le artiglierie degli esclusi. E nella trattativa entrerà anche, inevitabilmente, il mercanteggiamento sulle maggiori cariche istituzionali, Camera, Senato, Presidenza della Repubblica.

Tutto questo non ci piace, ma è il frutto (magari un po’ avariato) della democrazia, quindi ce lo teniamo stretto e facciamo finta che ci piaccia: anche perché dall’altra parte c’è chi si lava la bocca con la rabbia anti-politica (vedi Grillo) ma alla prova dei fatti dimostra di aver più attitudine a comandare che a governare.

 

PERCHÈ TUTTI FANNO FINTA DI AVERE LA VITTORIA IN TASCA?

Detto questo va anche rilevato un evidente paradosso, di cui francamente non riesco a trovare il bandolo: forse per galvanizzare i propri simpatizzanti le tre maggiori coalizioni, più Grillo, a una settimana dal voto si accreditano del consenso maggioritario, ipotizzando tutte una loro vittoria sonante e una sostanziale autosufficienza per governare dopo il voto. Palesemente hanno torto, tutte meno una, quella che risulterà vincitrice. Eppure tutte si stanno tagliando i ponti dietro le spalle, a forza di dichiarazioni il cui elemento dominante è la locuzione “mai con…” E se questo si capisce per Grillo, che tradirebbe la sua stessa ragion d’essere se accettasse un compromesso con chiunque, non si capisce per gli altri schieramenti, due dei quali verosimilmente dovranno deporre le armi e trovare un accordo. L’unico è Bersani a a ipotizzare una coalizione allargata, che però gli eventuali contraenti (da Monti a Vendola) si ostinano a negare. 

O STANNO MENTENDO O ANDREMO A NUOVE ELEZIONI

Allora delle due l’una: o oggi stanno mentendo (e allora farebbero meglio a usare maggior prudenza nell’impegnarsi con dichiarazioni che fra dieci giorni gli si rivolteranno contro), oppure pensano davvero ciò che dicono, e all’indomani delle elezioni vi daranno corso. E in questo caso prepariamoci (salvo che Pdl-Sel con meno del 40% si portino via tutta la posta) a una nuova campagna elettorale e a ri-votare in tempo brevi, nel mezzo di una nuova tempesta finanziaria.

LE BUGIE PRE-ELETTORALI E I RISCHI DEL DOPO-ELEZIONIultima modifica: 2013-02-18T15:55:00+01:00da sergiofrigo
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