Sergio Frigo

L’ADDIO DI PAPA RATZINGER: L’UMANISSIMA AMMISSIONE DI UNA SCONFITTA EPOCALE

Così Papa Ratzinger entrerà nella storia; le sue dimissioni sono un gesto di grande umanità, e anche di grande intelligenza, la presa d’atto (che immagino durissima) che ci sono dei limiti, nelle persone, che né una solida Fede né la forza di un’istituzione secolare riescono più a superare; al tempo stesso però costituiscono anche l’ammissione di una sconfitta di portata epocale, e un drammatico giro di boa per la Chiesa, che non potrà eludere una serrata riflessione sul suo stare nel mondo, sul suo storico indebolimento e il suo evidentissimo invecchiamento, persino oltre l’anagrafe dei suoi leader. Tutti nodi elusi, ma non risolti, dal muscoloso Pontificato di Giovanni Paolo II.

Persona sicuramente di grande umanità e finissima intelligenza Papa Benedetto XVI si è rivelato drammaticamente inadeguato (e dolorosamente cosciente di ciò) nel reggere il confronto con le fortissime accelerazioni e le complicate semplificazioni della modernità, che richiedono carisma mondano, forza fisica, tempestività di intervento che né lui né la Chiesa sono in grado (o vogliono) assicurare. 

Di fatto egli non controllava più in alcun modo (ammesso che sia mai riuscito a farlo) le contorsioni della Curia vaticana, lacerata da una guerra per bande, né gli ondeggiamenti a cui la Chiesa è soggetta nel mondo.

La stagione che si apre ora per la Chiesa è davvero decisiva per le sorti del Cattolicesimo.

L’ADDIO DI PAPA RATZINGER: L’UMANISSIMA AMMISSIONE DI UNA SCONFITTA EPOCALEultima modifica: 2013-02-11T13:00:00+01:00da
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