DAGLI “AMICI” (DEL CENTRO-DESTRA) CI GUARDI IDDIO: IL CASO DEL BIBLIOTECARIO LADRO

Dell'Utri.jpgChi si appresa a votare, ancora una volta e nonostante tutto, Berlusconi e Lega, dovrebbe anche chiedersi chi si porterebbero dietro i vincitori nelle stanze di sottogoverno; e magari andarsi a ripassare – a titolo di esempio – la vicenda dell’ex direttore della Biblioteca dei Girolamini Massimo Marino De Caro, del suo sostenitore (i giudici di Napoli sospettano che ne fosse addirittura il mandante) senatore Marcello Dell’Utri e del ministro della cultura che ha nominato un predone (di libri) suo consulente al ministero, aprendogli la strada per conquistare – come una volpe messa a guardia del pollaio – il vertice di una delle biblioteche più preziose e delicate del nostro paese: Giancarlo Galan.

Qui un paio di ricostruzioni.

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http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01/30/marcello-dellutri-e-saccheggio-dei-girolamini/484367/


GALAN: “L’HO NOMINATO PER AMICIZIA VERSO DELL’UTRI”

Come avrete letto Galan si giustifica dicendo che l’ha fatto per amicizia (o deferenza) verso una persona a cui deve tutto, il suo antico capo a Publitalia Marcello Dell’Utri, che a quanto sappiamo eccelle nelle frequentazioni… Per amicizia sempre Galan voleva far fuori il miglior presidente che abbia avuto la Biennale, Paolo Baratta, per mettere al suo posto il gentile ma inadeguato Guido Malgara; e per amicizia si era circondato al ministero di vari personaggi piuttosto discussi. “I curriculum non li guardo”, ha ammesso: ma allora perché facciamo studiare i nostri figli?

TUTTI “AMICI DI…” ANCHE I DIRIGENTI REGIONALI: E IL MERITO?

Tre anni fa, allo scadere del suo mandato alla Presidenza della Regione, quando lo intervistai per il mio libro su Zaia e gli chiesi come mai non avesse saputo trovare per i vertici delle aziende regionali e delle Usl altro che dei fedelissimi, e nessun tecnico bravo ma non schierato, oppure vicino alla sinistra, mi rispose che quelli che c’erano non li aveva certo rimossi (grazie!), e che se mi fossi informato avrei scoperto che in Emilia o in Toscano era il Pd a fare lo stesso.

Ha ragione, me ne dispiaccio, ma questo non costituisce una giustificazione. E poi diciamo che da dei liberali attenti al merito, come professano di essere lui e i suoi sodali, sarebbe lecito aspettarsi qualcosa di meglio. Ma si sa, l’amicizia viene prima di tutto…

DAGLI “AMICI” (DEL CENTRO-DESTRA) CI GUARDI IDDIO: IL CASO DEL BIBLIOTECARIO LADROultima modifica: 2013-02-04T13:34:31+01:00da sergiofrigo
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