Parlo soprattutto dell’Africa, dove sono in corso due conflitti di enorme portata, come quello con l’islamismo radicale (in Mali e in tutta l’area del Sahara e Corno d’Africa) e quello – economico – con l’espansionismo cinese in tutto il continente: e l’Africa è il nostro “orto di casa”; parlo della guerra delle monete, che sta già creando enormi danni alle nostre economie, visto l’innaturale rafforzamento dell’euro (privo di direzione politica) che ostacola le esportazioni; e parlo infine della ciliegina del disimpegno inglese, che culminerà con un referendum estremamente a rischio nel 2017, ma che fin da ora determina un’incertezza politica letale.
Su questi temi segnalo quattro articoli pubblicati nei giorni scorsi su Corriere e Repubblica. Li propongo da un lato per segnalare l’importanza della posta in gioco, ed evidenziare che queste guerre, di fatto, ce le abbiamo già “in casa”, anche senza spargimenti di sangue; dall’altro per confutare le tesi di coloro che, attardandosi su un’anacronistica autarchia di ritorno, ritengono che si possano affrontare questi temi con “meno Europa” piuttosto che mettere a punto finalmente una vera politica continentale.
http://www.repubblica.it/politica/2013/01/23/news/l_europa_bendata_alla_guerra_d_africa-51100995/
http://temi.repubblica.it/micromega-online/lultima-guerra-delle-monete/
PdfNavigator.aspx?d=24-01-2013&pdfIndex=62
impaziente-inglese_a12a4ae8-65ee-11e2-a999-f4ff91782969.shtml