DILAGANDO SU BERLUSCONI I MEDIA SI DIMOSTRANO POCO ATTENDIBILI

giornali2.jpgMentre la candidatura di Berlusconi sembra avviarsi al capolinea (stavo per scrivere mestamente, in realtà tra i frizzi e lazzi dell’Italia e dell’Europa), viene da interrogarsi sulla bolla mediatica che ha portato stampa e televisioni a mettergli a disposizione per una settimana intera pagine e palinsesti, oscurando praticamente qualsiasi altra presenza e proposta. Esemplare, ad esempio, l’eclissi mediatica di Bersani, che pure ha appena vinto le primarie, è ancora il candidato più accreditato alla vittoria elettorale e tende (ahilui!) a parlare più di questioni concrete che di persone e schieramenti.

E tutto questo spazio al Cavaliere perché? Per alimentare una paura irrazionale di un ritorno che non dovrebbe spaventare nessuno, perché palesemente basato su un bluff. Eppure non ci voleva molto a registrare l’inconsistenza politica delle sue (contraddittorie) proposte, il totale isolamento suo e del suo partito (salvo l’interesse della Lega ad andare a vedere le sue carte), l’indifferenza irritata degli elettori, l’incredulità dell’Europa che ormai lo tratta come un appestato.

I mercati lo hanno capito, e infatti hanno tremato (e neppure troppo) solo lunedì. Noi giornalisti invece no, o meglio abbiamo preferito far finta di credere (nel ritorno, e persino in una sua possibile vittoria) per alimentare quell’isteria sovraeccitata che fa audience e vendite. Ma rinunciando ad un’analisi seria e ponderata, che sappia valutare la portata reale dei pericoli, non facciamo un buon servizio, né ai lettori né – alla lunga – ai nostri media.

DILAGANDO SU BERLUSCONI I MEDIA SI DIMOSTRANO POCO ATTENDIBILIultima modifica: 2012-12-14T08:35:00+01:00da sergiofrigo
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