ITALIA AD AGOSTO, TURISTA MIO NON TI CONOSCO

foto (4).JPGMeglio un morto in casa che un turista all’uscio. Mettendo insieme letture ed esperienze quotidiane nel mio mini tour in giro per l’Italia, scopro che opportunamente parafrasato questo è diventato il più universale dei proverbi italiani. La tradizionale ospitalità nazionale – che assieme alle bellezze naturali ed artistiche faceva del nostro paese una delle mete più ambite al mondo – è infatti ormai un ricordo del passato.

Non si contano i cartelli “chiuso per ferie” affissi a Ferragosto alle serrande abbassate di alberghi, ristoranti o musei, un po’ ovunque in Italia, anche nelle località turistiche più importanti. Il blog che si intitola proprio Accoglienza Turistica ha raccolto molte segnalazioni, che vanno dai musei, bar, ristoranti e pizzerie di Napoli, i cui titolari hanno deciso di andare al mare (o in montagna) proprio in concomitanza con l’arrivo dei turisti nei loro vicoli, all’Ufficio informazioni turistiche di Varese chiuso nei giorni di Ferragosto, dalla Rocca e da Palazzo Barozzi di Vignola (Mo) ai cinque alberghi (su sei) chiusi a Pavia… Per non dire del caos da traffico, che inspiegabilmente continua a imperversare nonostante il calo degli arrivi, e della sciatteria o della disonestà di troppi addetti ai lavori: per fare un esempio, a Siena la vigilia di Ferragosto (e pure del Palio, d’accordo!) un modesto bed and breakfast ha avuto il coraggio di chiedere 150 euro a notte, raddoppiando il prezzo rispetto ai soli tre giorni prima. Ben pochi sembrano rendersi conto che oggi, con i social network, una negligenza o una furbata come questa si ritorcono immediatamente contro gli autori (ma incide sull’immagine dell’intero paese) e rimangono appiccicate per sempre.


L’INSOSTENIBILE PESANTEZZA DEL TURISTA

Ma poi si registra anche una crescente insofferenza nei confronti degli ospiti: certo, checchè se ne dica il turismo è una vera e propria “industria pesante”, che svuola e consuma le identità de territori, se non sono “carrozzate”.  Ma è, appunto, un’attività importante per la nostra economia, e invece credo di poter dire che ormai i turisti in Italia non li sopporta nessuno, tranne coloro che li ospitano o li nutrono (e quindi ci guadagnano direttamente). Per tutti gli altri, dai mari ai monti, essi sono diventati soprattutto una scocciatura. D’altra parte noi stessi siamo perennemente incazzati gli uni contro gli altri, perché dovremmo risparmiare gli estranei?

C’è da stupirsi se anche questa attività in Italia rischia il tracollo? Dal primo posto nella classifica europea (con una quota del 6%) siamo passati in pochi anni al 4% e al terzo posto, superati dalla Spagna e dalla Francia. E il trend non accenna ad invertirsi…

IN COSTA AZZURRA INVECE…

foto (5).JPGCon questi pensieri in testa nei giorni scorsi mi sono concesso un capatina in Costa Azzurra, in una spiaggia libera a ridosso del Principato di Monaco. Ecco cosa ho riscontrato (a parte la benzina scontata di quasi il 10%!):

– Privatizzazione selvaggia dell’arenile: ci sono villette private costruite direttamente sulla spiaggia

– Acqua sporca, ma passaggio continuo di barche-spazzino

– Accesso delle auto contingentato, con un addetto a regolare il parcheggio

– Nessuno, ma proprio nessun vu cumprà in spiaggia foto (6).JPG

– In compenso folle di italiani, evidentemente risparmiati dalla crisi: peccato per chi pensava di aver fatto una scelta esclusiva

Insomma, a ognuno il suo…

ITALIA AD AGOSTO, TURISTA MIO NON TI CONOSCOultima modifica: 2012-08-19T23:36:21+02:00da sergiofrigo
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