LORENZETTO, IL RECORDMAN DELLE INTERVISTE: “ECCO IL TOSI SEGRETO”

Flavio Tosi, Lega, Veneto, Stefano Lorenzetto, Verona, sindacoÈ un peccato, per i miei amici di sinistra, che il giornalista veronese Stefano Lorenzetto scriva solo su giornali che loro non leggono: il Giornale, di cui è stato anche vicedirettore vicario, Panorama, Monsieur (per i pochi che non lo sapessero, si tratta della rivista… dell’uomo che si distingue), e in passato anche il Corriere della Sera, ma soprattutto Visto, Capital, Class, Anna, Gente, Quattroruote…

 

Un peccato, perché si perdono una bella fetta di divertimento, e soprattutto tanti ritratti godibilissimi di italiani per bene e soprattutto… per male, visto che il nostro – oltre ad aver vinto i premi Estense e Saint-Vincent – detiene con la rubrica “Tipi italiani” sul Giornale il record (certificato dal Guinness dei primati) della più lunga serie di interviste da un’intera pagina mai pubblicato sulla stampa mondiale, oltre 600.Flavio Tosi, Lega, Veneto, Stefano Lorenzetto, Verona, sindaco

Da qualche tempo Lorenzetto, che è un work-addict (potremmo tradurre con stakanovista compulsivo), cerca di ovviare al problema dei miei amici sfornando (con Marsilio) almeno un libro all’anno in cui raccoglie alcune delle sue interviste migliori, oppure si dedica a un singolo personaggio sulla cresta dell’onda: è accaduto nel 2010 con Vittorio Feltri, accade ora con “La versione di Tosi” (Ed. Marsilio, € 10), in cui racconta (e lo fa raccontare) il sindaco veronese appena rieletto trionfalmente primo cittadino della sua città e neo segretario della Lega Veneta. (en passant: la stessa idea l’avevo avuta io qualche mese fa, come testimoniano alcuni post pubblicati su questo blog, poi per fortuna mi sono fermato… fenomenologia-di-flavio-tosi-il-topo-che-sta-giocando-il-gat.html

fenomenologia-di-flavio-tosi-da-mr-hyde-a-dr-jekyll.html

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SEMPRE IN CAMPAGNA ELETTORALE: FARE LE COSE E FARLO SAPERE

Il libro fortunatamente non simpatizza per il suo protagonista, ma ne svela alcuni “segreti” che lo rendono così popolare fra i suoi concittadini e (appena appena meno) fra i leghisti veneti: e in questo senso è utilissimo per chi si troverà in futuro a sfidarlo, oppure in generale cerchi, anche nella disastrata sinistra veneta ovviamente,  il bandolo della matassa del consenso. Il segreto in realtà è piuttosto semplice: essere sempre in campagna elettorale, il che significa, in buona sostanza, fare le cose e farlo sapere.

Certo i vari capitoli affrontano sistematicamente tutti i temi controversi della sua attività pubblica, la condanna per razzismo e le pittoresche iniziative per l’ordine pubblico, le amicizie scomode del passato e quella recente con Napolitano, le accuse di familismo e lo scontro con Bossi. Tosi, come ha detto il suo sfidante alle elezioni Michele Bertucco a Gian Antonio Stella, alle contestazioni tende a dare risposte standard: 1 – non è vero 2 –chi se ne frega 3 – comunque chi mi accusa non conta.

LA MACCHINA DEL CONSENSO DI UN “UOMO BIONICO”

Ma quello che emerge è soprattutto un “uomo bionico”, come lo definisce l’intervistatore, con una dedizione totale alla politica e all’amministrazione, un rigore calvinista con se stesso e con i propri collaboratori, ma una certa accondiscendenza con il popolo dei sostenitori. Il che lo rende per chiunque un temibilissimo avversario, come ha avuto modo di sperimentare con mano il Grande Capo Bossi, che ha trovato in lui l’unico vero antagonista nella Lega.

Qualche dato può aiutare a comprendere il fenomeno-Tosi: il sindaco si alza alle 6 del mattino, legge i giornali e prima di arrivare in Comune, alle 9, trova il tempo di ricevere decine di cittadini in un paio di locali pubblici (uno dei quali nei pressi del casello autostradale); sta in Comune fino alle 21, cibandosi con un’insalata al bar oppure qualche dolcetto e un bicchiere di latte consumati in ufficio. A volte ci torna dopo cena, da mezzanotte fino alle 2, per la posta e le firme, altrimenti si porta le pratiche a casa. Unici diversivi due ore di nuoto, il martedì e il giovedì, e i periodici bagni di folla nei mercatini cittadini. Senza dimenticare, naturalmente, la sfida con l’acqua gelida che affronta ogni Capodanno e che fa molto immagine da macho: anche con 38 di febbre, lo stomaco bloccato e il serio rischio di lasciarci le penne (nel 2010): perché “a una sfida non ci si deve sottrarre”.Flavio Tosi, Lega, Veneto, Stefano Lorenzetto, Verona, sindaco

Lorenzetto ha dovuto intervistarlo dalle 5 alle 7 del mattino, e una volta durante un un frenetico viaggio di andata e ritorno a Genova, nel corso del quale Tosi è stato 7 ore di fila senza mangiare, senza bere, senza urinare, e non mostrando alcun disagio, anzi trovando il modo di presenziare la sera, fresco come una rosa, a una trasmissione televisiva. Tosi risponde a tutti coloro che lo interpellano, riceve e spedisce circa 250 sms al giorno, ed è capace – se serve – di intervenire a tre cene in una sera.

IL SINDACO E IL GIORNALISTA, DIRIMPETTAI PER L’ETERNITÀ

Del libro merita però anche citare l’incipit:

“Flavio Tosi vive in una villetta di fronte al luogo dove io finirò da morto (il cimitero di Marzana, a Verona, ndr). Benché il sindaco di Verona non sia quasi mai in casa, la prospettiva di ritrovarmelo come dirimpettaio nell’eternità, o perlomeno finché non decidesse di traslocare altrove, rendeva doverosa un’investigazione per capire con chi avrò a che fare”.

Un esercizio che dovrà fare anche il Veneto, e soprattutto la sua sinistra, nei prossimi anni.

LORENZETTO, IL RECORDMAN DELLE INTERVISTE: “ECCO IL TOSI SEGRETO”ultima modifica: 2012-06-12T10:34:00+02:00da sergiofrigo
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