IL SUCCESSO DI GRILLO SELEZIONA UNA NUOVA CLASSE DIRIGENTE

Grillojpg.jpgNon è che si sprechino le analisi sul boom (con buona pace del nostro Presidente) del Movimento 5 Stelle. Qui Gian Antonio Stella si esercita brillantemente sui paragoni fra Beppe Grillo e il movimento dell’Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini (che ho scoperto essere il nonno di Sabina Ciuffini).

Ma l’aspetto più interessante dell’articolo – al di là della fenomenologia del comico – secondo me è dove evidenzia anche l’aspetto generazionale del voto: è come se votando gli “stellini” (come ho scritto ieri rifiuto di chiamarli “grillini”) gli elettori volessero scommettere su una nuova classe dirigente, considerando quella attuale – anche al di là dei suoi demeriti – irrimediabilmente invecchiata. E anche i giovani virgulti cresciuti nei partiti rischiano di apparire inadeguati – causa omologazione precoce –  di fronte a questa esigenza di cambiamento.

Cose analoghe scriveva ieri sul Mattino di Padova Stefano Allievi, auspicando fortissimamente anche una nova legge elettorale, o almeno la riforma della parte dedicata alle preferenze, che consenta di fare spazio alle istanze dei giovani, consentendo agli elettori almeno di scegliere all’interno di una lista aperta il loro candidato preferito, e non essendo costretti a mandar giù quello deciso dal vertice

Dilemma a sinistra: meglio il nuovo sconosciuto o l'”Usato sicuro”? A proposito: non sarà stata troppo tempestiva l’uscita di ieri di Matteo Renzi sulle primarie, ma fa male Bersani a cavarsela con una scrollata di spalle.

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IL SUCCESSO DI GRILLO SELEZIONA UNA NUOVA CLASSE DIRIGENTEultima modifica: 2012-05-11T18:50:00+02:00da sergiofrigo
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