IL MALE ASSOLUTO (DI TOLOSA E MANFREDONIA) E QUELLO RELATIVO (DI DILIBERTO)

Tolosa.jpegTrovo inquietante la vicenda che ha visto protagonisti, a Manfredonia, alcuni giovani bulli che minacciavano e taglieggiavano un loro ex insegnante, tra l’altro con un handicap motorio. Quando sono stati individuati e arrestati per estorsione, invece di profondersi in lacrime e scuse, come fanno di solito ragazzi così, si sono mostrati arroganti e supponenti, e uno di loro ha promesso che si vendicherà sul professore, una volta rimesso in libertà.

 Il pensiero mi è corso al serial killer arrestato dopo la strage di Tolosa, il cui rammarico era solo di non essere riuscito a fare più vittime. Sconvolge sempre scoprire che il male, ottuso e profondo, alberga nel cuore delle persone, anche di ragazzi ventenni o addirittura meno. Sconvolge soprattutto l’idea che essi non riescano a identificare nell’altro, su cui stanno infierendo, un proprio simile; oppure sì, ma che godano proprio a infierire e in casi estremi a uccidere.

Ma non è solo questa manifestazione del male originario, a inquietare: credo che ci sia dietro anche una deviazione tipica del nostro tempo, in cui l’enfatizzazione dell’individuo, la liberazione delle sue pulsioni prive ormai delle remore dettate nel passato dalla religione, dall’ideologia, dal senso comune, hanno creato un narcisismo nichilista che non è più espressione di super-omismo, ma banale e cattiva normalità: che aspetta solo l’occasione per manifestarsi in tutta la sua ottusa e violenta volontà di sopraffazione.

 

LA SIGNORA (TRAVIATA DA FACEBOOK) CHE VOLEVA LA FORNERO AL CIMITERO

Diliberto.jpegFa sorridere, al confronto, la vicenda della signora Paola Francioni, chiusa in casa da due giorni a disperarsi dopo il can can mediatico scoppiato in seguito alla diffusione delle sue foto con Diliberto e l’ormai famosa maglietta con la scritta “Fornero al cimitero”: si dà della stupida, piange, racconta la solita storia di figli da aiutare e di pensioni rinviate, soprattutto rivela di essere stata trascinata a farsi stampare quella scritta dal tam tam antigovernativo dilagato su Facebook; evidentemente non è peregrina l’idea che sui social network qualche mente semplice piuttosto che approfondire e argomentare si sintonizzi su alcune parole d’ordine accattivanti e condivise dai propri amici, e poi lasci trascinare dall’onda emotiva, finendo per sottovalutare le parole che si pronunciano (oppure che si esibiscono, trucidamente ma inconsapevolmente, sulla pancia).

Ho una modesta proposta per il ministro Fornero: forza, alzi il telefono e chiami Paola Francioni, le dica che accetta le sue scuse e finiamola lì.

IL MALE ASSOLUTO (DI TOLOSA E MANFREDONIA) E QUELLO RELATIVO (DI DILIBERTO)ultima modifica: 2012-03-25T12:43:00+02:00da sergiofrigo
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