I DUE RAPITI IN INDIA: SCATTARE FOTO E RUBARE L’ANIMA

rapiti.jpegCi sono popoli che non vogliono essere fotografati, perché pensano che il fotografo, assieme alla loro immagine si porterebbe via anche la loro anima. Mi è venuta in mente questa cosa leggendo del rapimento dei due turisti italiani in India, e registrando l’enfasi (per la verità un po’ sospetta) dei loro rapitori “maoisti” contro i turisti che trattano la gente del posto come animali esotici da ritrarre e da esibire una volta tornati a casa.

 

Non è un’accusa campata in aria, nonostante le buone intenzioni di cui alcuni di noi occidentali rivestono la cosa. Io anni fa, in Senegal, sono stato preso a sassate per aver ripreso con la telecamera alcune scene di vita che si svolgevano sulla pubblica piazza. Devo dire che me ne sono anche un po’ vergognato: non piacerebbe neppure a me, essere ripreso da uno sconosciuto.

 

L’OCCIDENTE È PIÙ PRAGMATICO: VUOI LA MIA IMMAGINE? PAGAMI!

Poi mi è venuto in mente un pittoresco suonatore di non ricordo cosa, con barba imponente e un folkloristico contorno di immaginette ed “ex voto”, qualche anno fa nel centro di Dresda: neppure lui voleva farsi fotografare, anche se non c’entrava il furto dell’anima. Lui voleva in cambio un paio di euro. Senza moneta, bisognava stargli alla larga, perché aveva un atteggiamento molto convincente.Beckham.jpg

Tipico pragmatismo occidentale con cui si risolvono anche i casi di coscienza. Ma d’altra parte non succede lo stesso con la pubblicità? Le star che prestano il loro volto e la loro voce a una marca di caffè, un computer, un liquore, una linea di mutande, non fanno forse lo stesso?

I DUE RAPITI IN INDIA: SCATTARE FOTO E RUBARE L’ANIMAultima modifica: 2012-03-20T13:04:00+01:00da sergiofrigo
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