SANREMO E OLIMPIADI? PARLIAMO PIUTTOSTO DI COSA ACCADE FRA LE FORZE DELL’ORDINE

Nei giorni scorsi non ho ricevuto nessun bonifico da Adriano Celentano per convincermi ad ascoltare le sue elucubrazioni dal palcoscenico del Teatro Ariston, quindi fedele al mio impegno (vedi il post del 31 gennaio) ieri sera mi sono rifiutato di ascoltarlo, assieme ad altri 44 milioni di italiani peraltro. Non posso quindi commentare la notizia del giorno, né prendere parte al fondamentale dibattito valletta bionda-valletta mora, pro o contro il Molleggiato, pro o contro i giornali cattolici (ma li difendo a prescindere, come il Manifesto). Confesso pure di non essere particolarmente addolorato per gli alti lai emessi dal sindaco Alemanno & c, né particolarmente coinvolto dalla decisione del governo (peraltro sacrosanta, mi pare) di lasciar cadere la candidatura olimpica della Capitale. Piuttosto che dei circenses dunque oggi preferisco occuparmi della sostanza, del “panem”, anche se amaro. 

C’è infatti un’altra questione che mi affligge, e che riguarda i comportamenti di qualche settore delle nostre forze dell’ordine, visti i gravi fatti proposti in questi giorni dalla cronaca giornalistica.

 

21 ANNI IN CARCERE DA INNOCENTE

Ricapitoliamo: un uomo (Giuseppe Gullotta) condannato assieme a tre complici per l’omicidio di due carabinieri ad Alcamo nel 1976, e riconosciuto innocente a 35 anni di distanza e dopo 21 anni trascorsi in prigione. Fondamentale, per incastrarlo, le confessioni estorte ai quattro (uno dei quali trovato “suicidato” in carcere) a forza di botte da alcuni colleghi dei militari uccisi. Se uno dei torturatori non si fosse pentito e avesse confessato tutto ai giudici, Gullotta non avrebbe mai visto riconosciuta la sua estraneità; ma anche così nessuno gli darà indietro la sua vita.

LA CONDANNA ALL’AGENTE CHE UCCISE IL TIFOSO

Ma proprio ieri è diventata definitiva anche la condanna a 9 anni e 4 mesi per l’ex agente della Polstrada Luigi Spaccarotella, che l’11 novembre 2007 in un’area di servizio dell’Autosole, vicino ad Arezzo, sparò e uccise un giovane tifoso della Lazio in trasferta, Giuseppe Sandri, che dormiva in una macchina che si stava allontanando dal luogo in cui altri tifosi avevano creato disordini.

IL VIGILE URBANO PISTOLERO DI MILANO

E sempre ieri a Milano un vigile urbano (che amava presentarsi sul suo profilo Facebook sanremo,celentano,olimpiadi,forze dell'ordine,polizia,carabinieri,vigile,cileno,ucciso,condanna,acab,g8 genovavestito da Rambo) ha freddato con un colpo alla schiena un giovane cileno che stava scappando dopo una rissa, gridando agli agenti “non sparate, non sparate”. Il vigile incriminato ha sostenuto che il cileno era armato, ma a smentirlo ci sono anche le testimonianze dei suoi colleghi. Proprio di recente uno suo collega era stato investito e ucciso da un’auto in fuga, mentre faceva il suo dovere.

Ma non vorrei dimenticare neanche l’omicidio Aldrovandi, o il giovane Emmanuel Foster picchiato dai vigili di Parma solo per il colore dlela sua pelle, o molti altri fatti analoghi più o meno recenti. Su tutto questo aleggia, lo ricordo, il fantasma del G8 di Genova, con i pestaggi della Diaz e di Bolzaneto, le torture dei fermati anche inermi, la costruzione di false prove a loro carico, una ferita mai risanata nel corpo della nostra democrazia, perché nonostante le blande condanne i responsabili sono stati tutti promossi.

ACAB, QUANDO IL POLIZIOTTO DIVENTA CRIMINALE

Acab.jpegHo visto di recente il film di Stefano Sollima ACAB, tratto dal libro di Carlo Bonini, che racconta bene come lo stress, il senso di frustrazione di coloro che portano la divisa ma vengono trattati come paria dalla società che delega loro il “lavoro sporco” di mantenere la sicurezza, possano favorire l’attecchimento dentro le forze dell’ordine della violenza, della menzogna, di un malinteso senso del gruppo e dell’onore, che generano dei mostri che si atteggiano a guerrieri del bene, ma praticano in realtà gli stessi metodi di coloro che dovrebbero reprimere: soprattutto se ritengono di avere alle spalle una copertura politica.

LE FORZE DELL’ORDINE SONO POPOLARI: TUTELINO IL LORO ONORE

Il recente rapporto dell’Eurispes ha mostrato che Carabinieri e Polizia occupano i primi posti nella graduatoria della fiducia attribuita dagli italiani alle istituzioni: un risultato di cui andar fieri, ma che andrebbe salvaguardato prima di tutto dalle stesse forze dell’ordine e dai loro vertici, non concedendo nessuna attenuante a chi dovrebbe tutelare i cittadini, la giustizia e la legge, ma finisce per assomigliare un po’ troppo a coloro che dovrebbe combattere.

SANREMO E OLIMPIADI? PARLIAMO PIUTTOSTO DI COSA ACCADE FRA LE FORZE DELL’ORDINEultima modifica: 2012-02-15T18:42:00+01:00da sergiofrigo
Reposta per primo quest’articolo
Questa voce è stata pubblicata in società e contrassegnata con , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.