LE PROTESTE ITALIANE E IL MODO SBAGLIATO DI ESERCITARE IL COMANDO

Camionisti.jpgSulla natura profonda dei sommovimenti in atto in tutta Italia contro le misure del governo, l’aumento delle tasse e dei carburanti, la crisi, ieri su Repubblica dialogavano proficuamente Barbara Spinelli e Gad Lerner: due articoli che raccomando, nei quali si sostiene il primo che in Italia non concepiamo più che qualcuno comandi, anche se esprime la volontà della maggioranza, il secondo che i secessionismi territoriali che animano la protesta sono, in particolare al sud, inquinati da poteri occulti e politici in disarmo che cercano di recuperare il proprio spazio messo in discussione dai nuovi assetti di governo e dal ritorno della legalità.

 

MANIFESTAZIONI INQUINATE, MA ALLA BASE C’E’ UN REALE DISAGIO SOCIALE

Condivido tutto quello che dicono, anche se rilevo in entrambi una pericolosa carenza, che non vorrei che caratterizzasse anche l’azione del governo dei tecnici che – a quanto pare e stando anche ai sondaggi – sta operando bene e col consenso di una buona maggioranza di cittadini.

La carenza è ignorare che ad alimentare la protesta possono essere certo le debolezze del carattere nazionale e la malapolitica, ma essa attecchisce su un tessuto sociale devastato dalla crisi, in cui – notizia di oggi, dati Istat – mai si è registrato un divario così alto fra stipendi e aumento dei prezzi, mai ci sono stati tanti disoccupati e sottoccupati, mai è stato tanto basso il potere d’acquisto delle famiglie, ridotto ormai al livello del 1995.

IGNORARE LA POVERTÀ TRASFORMA L’AUTOREVOLEZZA IN AUTORITARISMO

Come ha ben capito Nichi Vendola (e direi anche Bersani, che pure è in una posizione più “delicata”), ignorare la tensione, la paura, la frustrazione, che tutto questo genera in strati sociali sempre più ampi, rischierebbe di trasformare l’autorevolezza, che c’è negli attuali governanti, in autoritarismo, e alla lunga far percepire il comando, sia pure esercitato con lungimiranza e responsabilità, come un potere insensibile, lontano e infine nemico. MontiPassera.jpeg

Mi auguro che i tecnici, nel momento in cui esercitano il potere, non dimentichino di essere prima di tutto uomini, e che le loro decisioni incidono sulla pelle viva di altri uomini e sulla vita delle loro famiglie.

http://triskel182.wordpress.com/2012/01/25/la-linea-d´ombra-del-comando-barbara-spinelli/

i-gattopardi-e-il-post-leghismo-meridionale.html

LE PROTESTE ITALIANE E IL MODO SBAGLIATO DI ESERCITARE IL COMANDOultima modifica: 2012-01-26T13:38:00+01:00da sergiofrigo
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