IL “PRODOTTO POLITICA” È TROPPO E COSTA CARO

politica,costi, parlamento, cittadini, castaCapita alle volte alle aziende di scoprire che il proprio prodotto non “tira” più, o perché è obsoleto, o perché costa troppo, o perché il mercato è saturo. Cosa si fa allora? Si modifica o si migliora il prodotto, si ottimizzano le spese, a volte si riducono gli organici. In casi estremi il proprietario chiude e se ne va da qualche parte a godersi i suoi soldi.

 IL PARLAMENTO PIÙ COSTOSO DEL MONDO

Qualcosa del genere sta accadendo ormai da tempo col “prodotto politica”: quella che viene prodotta è troppa rispetto alla domanda e costa decisamente cara. Non si tratta tanto degli stipendi dei parlamentari, quanto del fatto che – come dimostra una ricerca brasiliana citata ieri sera da La7 – il nostro Parlamento costa mediamente ai cittadini più di tutti gli altri parlamenti del mondo, il doppio del secondo più costoso che è la Francia. E oltretutto non produce quello di cui c’è davvero bisogno, come prova il “commissariamento” in atto col governo dei tecnici. In tempi in cui si taglia ovunque, questi sono sprechi che non possiamo più permetterci.

 

I POLITICI DIMENTICANO CHE I LORO PADRONI SONO I CITTADINI

Il problema è che – soprattutto in Italia – invece di comportarsi secondo la logica di mercatopolitica,costi, parlamento, cittadini, casta l’”azienda” che produce la politica non vuole saperne di migliorare il prodotto né di ridurre la produzione, né di tagliare le maestranze: può permetterselo (o ritiene di poterlo fare) perché le “maestranze” (parlamentari, consiglieri regionali e provinciali, amministratori del sottogoverno, persino commessi di Camera e Senato) sono convinte di essere anche i titolari della ditta, e quindi cercano di tutelare fin che possono il loro comodo e redditizio posto di lavoro. Per loro non si parla di modifica dell’articolo 18, en passant. Non a caso si sono fatti leggi su misura che limitano fortemente i poteri decisionali dei cittadini, i quali sarebbero i loro veri datori di lavoro e che sono fortemente incazzati proprio a causa dell’impossibilità di procedere a qualche… licenziamento.

IL “MERCATO” POTREBBE COSTRINGERLI A CHIUDERE LA “DITTA”

 Ma se questa casta è riuscita finora a imbrigliare/imbrogliare i loro padroni-utenti, rischia di saltare di fronte al “mercato”: il gradimento verso i partiti e i politici è infatti ormai così basso che l’eventualità di dover chiudere la “ditta” per mancanza di clienti non è affatto da escludere. E – visto che in realtà di politica non possiamo fare a meno – questa non sarebbe una bella evenienza.

IL “PRODOTTO POLITICA” È TROPPO E COSTA CAROultima modifica: 2012-01-04T11:47:00+01:00da sergiofrigo
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