Insomma, siamo in mezzo al guano, sotto gli occhi del mondo per lo stato della nostra economia, mobilitati in permanenza perché non ce la facciamo ad arrivare alla fine del mese, spesso senza lavoro e senza prospettive, chiamati a comportamenti sobri e responsabili… e poi spendiamo 70 milioni di euro per i botti di fine anno? E puntualmente il giorno dopo – nonostante i sequestri, gli avvisi, le centinaia di servizi televisivi sulla loro pericolosità – siamo ancora qui a registrare morti e feriti? E di nuovo il servizio pubblico deve investire i soldi di tutti per ricucire mani e volti devastati dalle esplosioni? E tutto perché una massa di infantili esibizionisti non riesce a resistere alla fregola di far sapere che ha il… botto più rumoroso di tutti, mettendo in pericolo non solo la loro vita, ma anche quella dei loro bambini, e di chi si trova a incrociare per caso la traiettoria dei loro proiettili?
Questi hanno il diritto di esprimere il loro voto sulle questioni comuni e di influenzare con le loro decisioni i destini collettivi: ma perché loro sì e l’onesto immigrato che lavora, paga le tasse e rispetta le regole, no? So che i liberali a oltranza si scandalizzeranno, ma se cominciassimo a togliere il diritto di voto a chi offre una così palese dimostrazione di non essere in grado di intendere e di volere?