E DOPO NATALE… ACIDITÀ DI STOMACO

Sole e temperatura, in questi giorni, fanno pensare più a Pasqua che a Natale. Per fortuna sotto l’albero ho trovato non una, non due, ma tre sciarpe di lana… Belle, eh! Così ora, assieme a quelle degli anni scorsi, posso cambiarne una per ogni giorno della settimana… Spero vivamente, dunque, che abbia ragione il professor Roberto Vacca, che il riscaldamento globale sia tutta una bufala e che il 2012 sia davvero l’anno dei Maya, ma de lana…

CARTONCINI RICICLATI, AUGURI VIRTUALI E… MIELEBOOK

Facebook.jpegSe ieri avete ricevuto più telefonate che sms vuol dire che siete irrimediabilmente vecchieggianti: c’è stato qualcuno che probabilmente ha pensato che fosse disdicevole mandarvene uno di auguri. Se invece vi hanno spedito più di tre cartoncini, vuol dire che appartenete a un’altra epoca: personalmente per appenderne qualcuno al muro come faccio sempre a Natale, ho dovuto riciclare quelli messi via previdentemente negli anni scorsi. Temo che il prossimo anno dovrò appendere le stampanti delle mail, peraltro anch’esse in disuso.

L’impressione è che il grosso degli auguri sia transitato su Facebook; avvicinandosi al social network si avvertiva infatti nell’aria un profumo di panettone e spumante, un tintillio di campanellini, un’eco ripetuta di Jingle Bells, mentre da sotto le porte filtrava il miele, che colava inesorabilmente da (quasi) tutti i profili.

VOGLIA DI AUTENTICITÀ, MA DOVE TROVARLA? E POSSIAMO CONFIDARE NELLA SPERANZA?

Il fatto è che c’è in giro una gran voglia di autenticità, ma non si sa dove cercarla; e insieme una gran voglia di speranza, assieme a una paura latente di non potersela permettere, e di esser risvegliati bruscamente, uno dei prossimi giorni, dai professori che ci dicono: “Scusa, ci siamo sbagliati. La situazione del paese è irrimediabile. Vi restituiamo a Berlusconi, che almeno vi fa divertire”.

È stato anche un Natale di troppi pianti: tragico in Nigeria, per la strage di cristiani, ma anche drammatico in Italia, con le proteste dei licenziati, le lacrime delle loro mogli (“a mia figlia regalerò una camicia da notte, alla più piccola una canottierina da 12 euro”), e poi i politici alle mense dei poveri (per solidarietà, come Riccardi, non ancora per necessità…)

QUANDO GIORGIO BOCCA MI HA SBATTUTO IL TELEFONO IN FACCIA…

Se n’è andato anche Giorgio Bocca: lo leggevo Bocca.jpegvolentieri, in passato, ma ultimamente avevo smesso, lo trovavo ripetitivo e involuto. Ricordo che alla fine degli anni ’70 flirtava un po’ con l’Autonomia Operaia in chiave anti-Pci, poi è stato fra i primi giornalisti della carta stampata ad avere un suo spazio nella televisione di Berlusconi, ma è durata poco: non so se perché mal sopportava l’invadenza del Cavaliere, oppure perché nel piccolo schermo non funzionava proprio, a differenza dei suoi colleghi-concorrenti Montanelli e Biagi.

È stato anche l’unico personaggio, in oltre trent’anni di giornalismo, che mi abbia messo giù il telefono durante un’intervista, tre o quattro anni fa. Non ho neppure capito perché, ma negli ultimi tempi era sempre più depresso e incazzato col mondo. Pace all’anima sua.

ERRI DE LUCA E IL NATALE

ErriDeLuca.jpgImperdonabile: nei giorni scorsi mi sono dimenticato, fra i poeti interpellati sul Natale e il silenzio, di citare Erri De Luca. Rimedio subito, prima che qualcuno me lo rinfacci… Ancora Auguri!

 

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E DOPO NATALE… ACIDITÀ DI STOMACOultima modifica: 2011-12-26T01:44:00+01:00da sergiofrigo
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