ROBERTO BENIGNI E OSCAR GIANNINO: COS’ERA L’ITALIA, E COS’È DIVENTATA

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Un ragioniere e un clown che Giannino.jpgsembravano essersi scambiati i vestiti ci hanno regalato ieri sera sul Tg3 due grandi momenti di televisione, illustrandoci con grande efficacia gli antichi splendori dell’Italia e lo psicodramma in cui è precipitata. Parlo di Roberto Benigni, il clown vestito da ragioniere, impegnato in una grande performance al Parlamento Europeo, e di Oscar Giannino,
l’economista dai vestiti sgargianti, mai così spietato nella sua analisi e così indignato (lui che è stato amico di Berlusconi) per il livello in cui il suo governo ha trascinato il Paese.

BENIGNI AL PARLAMENTO EUROPEO: DOPO BERLUSCONI, IL PAESE DELLA RESURREZIONE

Vi propongo il video con la parte iniziale dell’intervento

con cui Benigni – dopo aver scherzato da par suo sulla caduta di Berlusconi –
ha incantato l’auditorium parlamentare europeo ricordando a tutti ma
soprattutto a noi stessi chi siamo stati e chi siamo, puntando tutto sulla
cultura, l’arte e il pensiero. Il Paese della Resurrezione. Noterete che i parlamentari europei ridevano tutti. Sono risate liberatorie, come di chi può  permettersi di tornare ad amare il nostro paese…

 

GIANNINO: DISCESA NEL BARATRO E RITORNO

Conto invece di riproporvi, non appena la Rai ripristinerà
il servizio Replay, l’intervento durissimo con cui Giannino ha spiegato gli
effetti concreti del dramma finanziario che stiamo vivendo (50 miliardi di euro
complessivi di maggiori spese, pari a 3 punti di Pil), proponendo anche misure
molto concrete per uscirne: dismissioni di patrimonio immobiliare pubblico (e
di molte società pubbliche locali) e azzeramento delle pensioni di anzianità,
per varare un forte abbattimento del debito e del cuneo fiscale, e rilanciare
l’occupazione. Non sono decisamente proposte “di sinistra”, ma hanno il pregio
della chiarezza. E a mio parere non sarebbero incompatibili con una
patrimoniale, di cui hanno parlato nelle scorse settimane persino gli
industriali.

A PROPOSITO DEL MIO POST DI IERI: COSA E’ CAMBIATO IN POCHE ORE

Monti.jpgTre cose accadute ieri hanno rimesso in discussione,
fortunatamente, il pessimismo con cui ieri ho commentato la crisi di governo
che sostanzialmente si è aperta dopo il voto alla Camera. Primo: l’ulteriore
botta dei mercati, che hanno condannato l’allungamento dei tempi su cui contava
Berlusconi e l’assoluta incertezza delle prospettive politiche; secondo: il
decisionismo di Napolitano, che stavolta ha messo alle corde il Presidente del
Consiglio come credo mai nessuno dei suoi predecessori era riuscito a fare;
terzo: un inaspettato soprassalto di dignità e di senso di responsabilità di
alcuni importanti settori del Pdl, che fino a ieri avevano seguito ottusamente
il Capo nella sua discesa agli inferi, e che adesso rifiutano la politica del
tanto peggio tanto meglio, spingendo con decisione per un governo di larghe
intese.

Solo di fronte a questo pressing, e all’ipotesi di vedersi esplodere il partito tra le mani, anche Berlusconi ha deciso di cedere e di appoggiare il tentativo del neo senatore Mario Monti. Stiamo a vedere.

ROBERTO BENIGNI E OSCAR GIANNINO: COS’ERA L’ITALIA, E COS’È DIVENTATAultima modifica: 2011-11-10T11:35:00+01:00da sergiofrigo
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