L’ultimo outing l’ha fatto il giovane e famosissimo pianista cinese Lang Lang, che ieri ha raccontato al Corriere una storia di dedizione assoluta e totale al pianoforte, per diventare il pianista più bravo di tutti in un paese che ne ha 20 milioni: per frequentare il conservatorio di Pechino però a 9 anni fu costretto a lasciare la madre, mentre il padre arrivava a negargli cibo e acqua dal padre finché non avesse suonato tutto il tempo che voleva lui; e dopo un fallimento arrivò a dirgli di gettarsi dalla finestra: ed erano all’undicesimo piano…
La domanda è: sarebbe diventato quello che è, senza quella ferrea e un po’ disumana disciplina?
I GENITORI CINESI SEVERI CON LA SCUOLA ITALIANA: TROPPO PERMISSIVA
Ma, come si diceva, quello di Lang Lang è solo di uno degli innumerevoli esempi che vengono dal paese del Dragone. Anni fa in una scuola padovana furono interrogati i genitori degli alunni immigrati per chiedere il loro parere sul funzionamento dell’istituzione scolastica, e molti – soprattutto, di nuovo, ancora cinesi – lamentarono la scarsità di disciplina e l’eccessiva familiarità degli insegnanti con gli alunni. Non a caso milioni di giovani cinesi (ma tanti indiani o coreani non sono da meno) si stanno imponendo nelle scuole di tutto l’Occidente a suon di voti, grazie alla disciplina a cui sono abituati; e chissà se tutto questo non c’entri anche con il successo dell’economia cinese anche in tempi procellosi come questi…
FARSI ODIARE DAI FIGLI PER OTTENERE DA LORO IL MASSIMO
Qualche mese fa ha fatto molto discutere, in America, la pubblicazione del libro “L’inno di battaglia della Madre Tigre” in cui l’autrice, la docente di Yale Amy Chua,
E cita l’esempio di un brano musicale molto complicato, fatto imparare alla figlia Louisa quando aveva appena sette anni, a forza di insulti (“pigra, codarda, smidollata, patetica”), digiuni e minacce (come farle a pezzi la bambola preferita). Alla fine Louisa ce l’ha fatta, e pare felice: ma sarà davvero così? E continuerà ad amare il pianoforte anche da adolescente fino a diventare un’altra Lang Lang?
IL “CASO ITALIANO”: MADRI CHIOCCE E FIGLI BAMBOCCIONI
E che dire dell’Italia, popolata invece di madri e padri “chiocce”, iper-protettivi nei confronti dei figli? Non sarà ANCHE questa una delle cause delle loro modeste performance nei confronti degli altri studenti di tutto il mondo, del loro rimanere in casa oltre il dovuto (per loro poche opportunità ma anche poca fatica) e in generale dell’arretramento della competitività del nostro paese?
Ci ritorneremo.