GALAN CREDE ANCORA A BERLUSCONI: PERCHE’ NON GLI DICE DI FARE COME ZAPATERO, CHE DIMETTENDOSI STA SALVANDO LA SPAGNA?

Zapatero.jpgQuasi commovente, stasera dalla Gruber, sentir dire dal ministro Galan che Berlusconi dovrebbe chiedere scusa agli italiani “se” qualche suo comportamento li ha offesi, e poi ripartire a testa bassa con la rivoluzione liberale. Galan sta facendo al meglio (di questi tempi) il suo mestiere di ministro della cultura (ricordate Bondi? ecco…), ma per temperamento è assolutamente anti-politico, come dimostra la sua dedizione a Berlusconi “perinde ac cadaver”.

Chiedere scusa significherebbe, da parte del satrapo, ammettere di aver fallito in qualche cosa: assolutamente improponibile, lui non sbaglia mai e dove c’è lui automaticamente sono bandite la volgarità e il mercimonio.

Rivoluzione liberale: voglio vederli! Perchè non l’ha fatta fino ad ora, nei suoi 17 anni di governo con maggioranze bulgare? Perchè di liberale Berlusconi non ha neppure l’unghia del mignolo, visto che ha costruito il suo impero lucrando sui favori di Stato e sull’appropriazione indebita dei beni pubblici (prima di tutto l’etere: si veda a questo proposito la vicenda di Europa Tv).

In Spagna la crisi ha cominciato a raffreddarsi quando Zapatero ha annunciato le dimissioni anticipate, si è accollato responsabilità anche non sue, e ha convocato nuove elezioni. A volte anche nei politici sull’amor proprio e la brama di potere prevalgono il senso di responsabilità e l’amore per il proprio paese. In Italia Berlusconi preferisce trascinarci nel baratro piuttosto che ammettere di aver fallito.

Perchè chi l’ha votato non cerca di porre rimedio al danno creato al paese, mobilitandosi su Facebook, nel partito, nelle piazze, per chiedergli di andarsene?

Ecco cosa scriveva ieri in proposito il quotidiano degli industriali, Il Sole 24 ore.

Signor Presidente, l’Italia prima di tutto

di Roberto Napoletano

Abbiamo scritto tante volte che il lavoro e il risparmio degli italiani meritano rispetto. Perché se è vero che la crisi è globale ed esige leader e risposte globali che tardano a venire o non arrivano affatto, è altrettanto vero che come avevamo avvertito (‘Guai se l’Italia diventa lo Stato da vendere’, sabato 30 luglio) il primo Paese che rischia ora, dopo la Grecia, è proprio l’Italia e questo avviene per la fragilità della sua coalizione di governo, la catena imbarazzante di scandali che tocca direttamente il presidente del Consiglio, suoi ministri e loro diretti collaboratori, l’incapacità perdurante di assumere decisioni dolorose ma necessarie, un quadro complessivo di decoro violato delle istituzioni. Sentirselo dire da Jacques Attali, davanti al fior fiore degli imprenditori del made in Italy, come è avvenuto ieri a Bologna, garantisco che fa un certo effetto.

La credibilità del Paese, in questo momento, è un bene troppo importante per essere sacrificato sull’altare di qualsiasi calcolo politico o peggio personale, ancorché legittimi. L’interesse generale viene prima di quello individuale (è giusto che sia così) e sottrarre oggi l’Italia dal circuito perverso – default Grecia, sfiducia sull’Italia e sulle banche sue e francesi, sfiducia sull’Europa che fatica a ‘salvare’ l’Italia, le banche e se stessa – è un imperativo categorico.

Il presidente del Consiglio dimostri di amare davvero l’Italia e di avere, di conseguenza, la forza e la volontà di farsi da parte se è costretto (come tutto rende evidente) a prendere atto che non riesce a fare quello che serve. Lo faccia nell’interesse del Paese, si comporti da uomo di Stato e da uomo dell’economia. Dopo la Grecia, Signor Presidente, non ci può essere l’Italia, mai e poi mai, per una volta non si giri dall’altra parte e si ricordi che grandi responsabilità impongono anche grandi sacrifici. Sappiamo che le costerà, ma sappia pure che la storia (dopo questo gesto) saprà fare i conti giusti.

 

GALAN CREDE ANCORA A BERLUSCONI: PERCHE’ NON GLI DICE DI FARE COME ZAPATERO, CHE DIMETTENDOSI STA SALVANDO LA SPAGNA?ultima modifica: 2011-09-22T02:29:54+02:00da sergiofrigo
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