E NATALINO BALASSO A PORDENONE LITIGA CON DIO

Martina cannoletta 2 (2).JPGIntervista con Natalino Balasso, ieri pomeriggio a Pordenonelegge. Abbiamo parlato del suo libro “Il figlio rubato” (Ed. Kellermann: piccoli editori di Vittorio Veneto da tener d’occhio, sono quelli che si sono inventati i quaderni con la copertina nera, come quelli di una volta, scritti come a mano con temi locali), di come in Italia e nel Nordest ormai sia il genere noir a raccontare la realtà, della crisi (“imposta dai ricchi ai poveri”), di giornalismo (“faccio queste presentazioni per costringere i giornalisti a leggere i miei libri”, e anche “tanti hanno un blog dove scrivono il contrario di quello che scrivono sui loro giornali…”), di religione (“se non ci fosse Dio ci inventeremmo qualcos’altro. In fondo anche andare per centri commerciali è diventato un rito religioso”).

A quel punto si è abbattuto sul tendone un vero e proprio nubifragio, e Natalino prima ha commentato che forse quello lassù si stava arrabbiando, poi visto che non si sentiva niente si è alzato in piedi e guardando in alto ha esclamato: “Mettiamoci d’accordo, o parli tu o parlo io”).

Durissimo infine sul nostro atteggiamento verso gli immigrati: “Prima abbiamo derubato l’Africa, e adesso ci stupiamo che vogliano venire a condividere un po’ della ricchezza che è stata loro sottratta. Non vogliamo ammetterlo, ma siamo degli stronzi”.

E NATALINO BALASSO A PORDENONE LITIGA CON DIOultima modifica: 2011-09-19T11:28:47+02:00da sergiofrigo
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