ITALIA “COMMISSARIATA”: LA DENUNCIA DI MARIO MONTI, L’ANTI-BERLUSCONI

MontiBerlu.jpegRiproduco l’articolo dell’economista Mario Monti, sul Corriere di ieri, che tanto fastidio sembra aver dato a Berlusconi. Il fatto è che Monti, che il Cavaliere avrebbe voluto cooptare nel suo governo per sostituire Tremonti, qui prende drasticamente le distanze da lui, attribuendogli in buona sostanza gran parte delle responsabilità non della crisi in sé, ma della mancata risposta tempestiva e adeguata da parte del nostro paese, che ora di fatto – come hanno capito tutti – si ritrova commissariato dall’Europa.

La cosa brucia di più il Cavaliere perché in qualche modo le considerazioni di Monti prefigurano la base di “filosofia economica” di un governo alternativo, più che tecnico istituzionale, che sarebbe benvenuto dalle élites e vedrebbe lo stesso economista in pole position, e per Berlusconi significherebbe la morte civile.

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BERLUSCONI CI METTE LA FACCIA, PURTROPPO

C’è un’altra considerazione: le cose da fare in questo fase ce le stanno imponendo Merkel, Sarkozy e la Bce. Berlusconi, di fatto, è quello che ci mette la faccia, e questo apre un enorme problema di credibilità, esterno ma soprattutto interno, perché in un momento in cui servirebbe impegno massimo, coesione sociale e fiducia nei confronti di chi governa, tre quarti degli italiani palesemente preferirebbero affidarsi a Belzebù piuttosto che fare qualcosa che aiuti Berlusconi a durare e consolidare una leadership vacillante.

L’EUROPA CI DICE COSA FARE, IL GOVERNO (A MODO SUO) DECIDE COME

In secondo luogo se l’Europa ci dice si che cosa dobbiamo fare, ma il governo in carica, seppure largamente minoritario nel paese, è quello che decide il come fare le cose: senza entrare nel merito, perché non sono un economista, io trovo che la manovra (varata solo a grandi linee) invece di puntare sulla coesione sociale, punti a togliere i lacci allo sviluppo promuovendo la libertà d’impresa ma lasciando sostanzialmente maggiori spazi all’illegalità (modifica dell’art 41); e poi morderà a fondo sul vero nemico di classe di questo governo, il dipendente pubblico, e sulla bestia nera di tutti i liberisti, l’assistenza sociale, risparmiando invece i grossi patrimoni, soprattutto le rendite non direttamente produttive e le corporazioni (vediamo ad esempio come la metterà con la liberalizzazione delle professioni, a partire dagli avvocati). In questo senso è una manovra molto di parte: e questo proprio nel momento in cui l’azione pubblica avrebbe bisogno di un consenso il più allargato possibile, che si otterrebbe solo mettendo sul tavolo anche qualche concessione significativa alle controparti politiche e sociali.

ITALIA “COMMISSARIATA”: LA DENUNCIA DI MARIO MONTI, L’ANTI-BERLUSCONIultima modifica: 2011-08-08T11:03:15+02:00da sergiofrigo
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