TESTAMENTO BIOLOGICO, UN NUOVO CASO WELBY A TREVISO: LA VIOLENZA DELLA FUTURA LEGGE

Welby.jpegRiesplode la polemica sul testamento biologico (in attesa di definitiva approvazione al Senato) dopo la sentenza della magistratura di Treviso che ha dato ragione a una donna ammalata di sclerosi multipla (testimone di Geova), che ha deciso di rifiutare le cure mediche, e ha dato disposizioni in tal senso anche al marito, nominato “amministratore di sostegno”. Numerose le dichiarazioni pro e contro nel mondo politico, diviso come al solito fra coloro che pensano che la vita appartenga di diritto a chi la sta vivendo in prima persona, e chi invece – la maggioranza parlamentare, perché stando a tutti i sondaggi la maggioranza dei cittadini la pensa al contrario – ritiene che si tratti di “un bene non disponibile”, e che quindi non esista il diritto di lasciare disposizioni per rifiutare le cure, l’alimentazione e l’idratazione forzata, nell’eventualità che si diventasse incapaci di intendere e di volere.


SACCONI E LA NUOVA LEGGE: “ALLA FINE NON SARETE VOI A DECIDERE SULLA VOSTRA VITA”

Fra le altre ho trovato particolarmente violento (non trovo altri termini) sacconi.jpg il commento del  ministro del welfare Maurizio Sacconi, secondo il quale «il provvedimento del magistrato di Treviso appare, ad una prima considerazione, più ideologico che pratico». «Tanto con la legge di oggi quanto con quella che mi auguro il Senato approverà presto in via definitiva – afferma il ministro – una persona vigile è libera di decidere responsabilmente di sé. Il problema riguarda quindi non il presente, ma un futuro nel quale la persona non sia più vigile. Secondo la nuova legge, essa potrà dare indicazioni sulla scelta delle terapie e circa l’eventuale accanimento terapeutico, di cui il medico curante terrà conto nella sua scienza e coscienza”.

Traduciamo: “Finché siete vigili – dice in sostanza Sacconi – potete rifiutarvi di curarvi e anche di mangiare. Ma prima o poi diventerete certamente incoscienti, e a quel punto la vostra vita passerà nelle nostre mani, e saremo noi, tramite i medici,  a decidere al posto vostro”.

Questi sono politici che si definiscono liberali, riformisti e da ultimo, mi pare, anche cristiani…

LA COERENZA DI ENGLARO: MA SUL NON CURARE I BAMBINI DI GEOVA NON SONO D’ACCORDO

Englaro.jpegSulla questione ho intervistato per il Gazzettino Beppino Englaro, che ribadisce con grande coerenza le sue posizioni, mantenute durante l’interminabile agonia della figlia. Ma c’è nelle sue dichiarazioni un aspetto su cui vorrei attirare l’attenzione: quello dei figli dei testimoni di Geova (ma non solo), a cui i genitori – in accordo con i dettami della loro religione – in molti casi rifiutano le trasfusioni, anche nel caso di pericolo di vita.

Su questo non condivido le posizioni di Englaro, che lascia comunque campo libero alle decisioni dei genitori, anche se mi rendo conto delle implicazioni enormi che comporterebbe da parte dello Stato intervenire d’autorità per salvare i bambini contro la volontà della famiglia: chi decide? In quali casi? E che differenza c’è fra una situazione del genere e quella di Eluana Englaro o della donna di Treviso? Perché nel caso di persone adulte una non legge sarebbe certo meglio della cattiva legge che ci si appresta a varare, ma non è lo stesso nel caso dei minori, che non hanno certamente ancora avuto il tempo di maturare una loro autonoma decisione di fronte a questioni così complesse e angosciose.

ECCO LA MIA INTERVISTA A ENGLARO SUL GAZZETTINO E IL MESSAGGERO DI OGGI:

“CONTRO LA NUOVA LEGGE CI APPELLEREMO ALLA COSTITUZIONE”

«Sono d’accordo col giudice. Per il momento la legge è questa. Poi ci si appellerà alla Corte Costituzionale». Rimane nettissima la posizione di Beppino Englaro sulla vicenda del magistrato trevigiano che ha autorizzato il rifiuto delle cure richiesto da un’ammalata di sclerosi multipla, testimone di Geova, che ha affidato le sue volontà al marito.

Il ministro Sacconi l’ha definita “una sentenza ideologica”, perchè oggi e anche con la futura legge “una persona vigile è libera di decidere responsabilmente di sè. Il problema riguarda semmai un futuro nel quale la persona non sia più vigile”…

«É esattamente quello che vogliono loro con la nuova legge: togliere alle persone dei diritti fondamentali, come quello di rifiutare le cure. Ma per il momento bisogna fare ancora riferimento alla sentenza del 16 ottobre 2007, che ha ribadito in modo molto chiaro il principio che il medico non può obbligare il paziente a curarsi: altrimenti che si nomina l’amministratore di sostegno a fare?»

E quando la nuova legge sul testamento biologico arriverà al traguardo?

«A quel punto le cose cambieranno, ma ci si potrà sempre rivolgere alla Suprema Corte per verificare se è costituzionale sottrarre ad una persona un diritto fondamentale, solo perché non è più vigile. Oggi non si può imporre ad una persona che non vuole nutrirsi di farlo: perché questa facoltà dev’essere negata nelle condizioni estreme, quando è chiara la volontà espressa dal paziente e affidata all’amministratore di sostegno?»

E’ come se lo Stato si appropriasse di questo diritto, affidandone l’applicazione al medico?

Si, ma questo è uno Stato etico, appunto. É questo che vogliamo?»

“CONTRO LO STATO ETICO, ANCHE NEL CASO DI RIFIUTO DELLE CURE AI BAMBINI”

Con i Testimoni di Geova la cosa si complica, perchè rifiutano cure e trasfusioni anche per i loro figli. Che ne pensa?

«Ora la situazione è controversa, e infatti i giudici spesso decidono in maniera difforme. Bisogna stabilire se hanno diritto di esercitare questa facoltà anche sui loro figli».

Ma lei personalmente cosa ne pensa?

«Non posso rispondere per gli altri, entrare nei loro convincimenti. Sono loro a dover rispondere alla loro coscienza. Ma io sono contro le imposizioni di Stato, e penso che esso non dovrebbe prevalere sulla patria potestà. Saranno loro a decidere come tutelare la salute dei figli in base ai loro convincimenti».

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TESTAMENTO BIOLOGICO, UN NUOVO CASO WELBY A TREVISO: LA VIOLENZA DELLA FUTURA LEGGEultima modifica: 2011-08-04T10:19:00+02:00da sergiofrigo
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