Qui oggi voglio parlar male dell’amore, sentimento infido quant’altri mai. Tanto notoriamente non l’ha fatto nessuno, nella storia della letteratura J
EROS E THANATOS
L’amore, infatti, è subdolo: quando si interrompe bruscamente, per darsi importanza si ammanta dei colori della morte. Nella tua mente è tutto un rincorrersi di “mai più questo e mai più quello”, di progetti comuni spezzati, di cuori trafitti e di voli interrotti, che mai più – ti assicura l’amore – vorrai riprendere. Di questo infatti sei assolutamente sicuro/a: senza di lui/lei la vita non avrà più senso, e di ricominciare non se ne parla nemmeno. Perché lei/lui, stando a quanto ti fa credere l’amore nel momento dell’abbandono, è unica/o e irripetibile, assolutamente insostituibile.
E poi è orgoglioso, l’amore: non vuole sentir parlare di compatimento o di risarcimento, e la famosa frase “restiamo amici” vorrebbe tanto ricacciarla in gola al traditore: “amici mai!”.
E forse ancor più insopportabile – ti suggerisce sempre l’amore – è l’offesa al tuo amor proprio: ha preferito l’altro/a a me, in questo momento sono insieme e ridono alle mie spalle…
INCONSOLABILE? MA VA!
Ma mentre si piange addosso e si professa inconsolabile, mentre ti stringe il cuore in una morsa e ti attorciglia lo stomaco, si sta già guardando intorno, in caccia: e un giorno, quando neppure te lo aspetti perché ti stai ancora crogiolando nel dolore (questo almeno ti fa credere l’amore), ecco che si presenta con un nuovo oggetto di desiderio, che dovrai assolutamente conquistare: pena il morirne, naturalmente, in caso di sconfitta…
Tutto questo, andrebbe detto ai milioni di Luca Marin sparsi per il mondo: ma naturalmente ognuno di loro si sente unico e insuperabile nel proprio dolore, e troverebbe irrimediabilmente volgare questo discorso. Forse bisognerebbe fare il contrario, assecondarli: “Si, hai ragione, Federica è bella, intelligente, sensibile…” Ecco, forse allora, il Marin di turno avrebbe un momento di consapevolezza, e ti direbbe: “Si, certo, ma è un po’ una cavallona…”