NIENTE SOLDI REGIONALI PER LE BORSE DI STUDIO, MA SI FINANZIANO LE GRIGLIATE VENETE

Non è vero che i tagli sono per tutti. La Regione, ad esempio, sa molto bene dove colpire e dove premiare, e lo fa – duole dirlo – con precisi intenti ideologici, nei quali la Lega si distingue sempre, oppure con chiara ispirazione clientelare.

Non c’erano i soldi per le celebrazioni del 150enario dell’Unità d’Italia, ad esempio, e passi! Ora non ci sono per le borse di studio, e giustamente studenti e docenti, persino i rettori, sono in agitazione. Solo a Padova, secondo gli studenti, sono ben 2.797 le borse di studio che attendono di essere liquidate.

 «La Regione Veneto ha ricevuto dal Miur oltre 5 milioni di euro da corrispondere, in modo vincolato, alle Università in modo tale che questi fondi possano essere usati per finanziare borse di studio per gli studenti – ha dichiarato il rettore del Bo Giuseppe Zaccaria – Questi fondi ricevuti dal Ministero hanno avuto, per decisione regionale, altre destinazioni e di conseguenza la Regione ha chiesto alle Università del Veneto un anticipo di cassa per poter disporre degli oltre 5 milioni di euro, già destinati ad altre iniziative dalla stessa Regione. Le Università, dopo aver ribadito che il tema del diritto allo studio è materia di stretta competenza regionale, hanno ritenuto questa richiesta non percorribile e non praticabile».

Zaiaroventi.jpegBene: poi si va a spulciare nelle pieghe di bilancio e si scopre che la Giunta regionale stanzia 100mila euro per la manifestazione gastronomica “Griglie roventi”, dove gli amministratori leghisti sono da sempre ospiti d’onore, e altri 70mila per il Festival delle scuole regionali di ristorazione, oltre ai 183mila euro di consulenza per la stesura del piano venatorio (assessore Stival). Senza contare i contributi a tutte le manifestazioni con “veneto” nel titolo e chiara impostazione localista. Ma non erano i giovani e la loro formazione una delle priorità della giunta Zaia?

Ecco cosa significa concretamente il taglio delle borse di studio, e la morale che se ne trae (“Essere bravi non serve”) nelle parole di uno studente pubblicate sul Gazzettino di Padova di mercoledì.

 


 “ESSERE BRAVI NON SERVE”

borse studio,studenti,rettori,zaccaria,zaia,griglie roventi,contributi,ristorazione,piano venatorioL’articolo 34 della Costituzione italiana prevede che tutti gli studenti meritevoli, anche chi è privo di mezzi, deve raggiungere i gradi più alti di istruzione e lo Stato italiano è tenuto ad aiutare chi non ha le forze economiche per continuare a studiare tramite borse di studio.

Questo articolo per chi come me ha come unico aiuto agli studi un padre in pensione è uno dei più importanti per la realizzazione nella vita. Poiché 12 mila euro sono quello che guadagna un pensionato in un anno e 8000 euro sono le spese che ha uno studente dell’università.

      Questo diritto quest’anno è stato eliminato dall’agenda economica della nostra regione. Senza dare nessun segno la Regione Veneto ha aspettato luglio per dire che non sarebbe arrivata la borsa di studio in breve tempo e che probabilmente non arriverà mai: non tramite una lettera o una mail o un comunicato, ma solo perché stufo dei 10 mesi in cui ho sperato che arrivasse la borsa, ho scritto una mail all’assessore Donazzan che, facendo rispondere un suo assistente, ha detto che non ci sono fondi e che semmai ci saranno si valuterà se destinarli alle borse di studio. Cosa significa questo?

      Questo significa che non ci saranno più aiuti per gli studenti meritevoli come me, che grazie alla borsa di studio sono riuscito a laurearmi a luglio del terzo anno con una votazione di 108, nonostante la mia famiglia non potesse mantenermi, io ho avuto la possibilità di far vedere a tutti quanto valevo, per una volta non discriminato in base alla mia situazione economica. Ora per far si che questo succeda i miei genitori devono chiedere alla banca un prestito, che si farà fatica a pagare, visto che l’unico introito è una pensione di 900 euro al mese, poiché mia madre è impossibilitata a lavorare per motivi di salute e io non ho tempo libero, visto che spendo tutto il mio impegno a cercare di laurearmi il prima possibile per cominciare finalmente a lavorare e a guadagnare. 

      Scrivo questa lettera per far capire all’opinione pubblica in che situazione riversa la nostra regione, che ancora si vanta di essere la motrice d’Italia, ma che dice di non avere i soldi per aiutare gli studenti che continuano però a renderla orgogliosa, essendo tra i più preparati d’Italia. 

      Vorrei far capire all’opinione pubblica che per continuare a studiare io vivo con 500 euro al mese, di cui 200 di affitto, 150 per la spesa mensile e 100 per il trasporto. 10 euro per una pizza spostano il mio bilancio da positivo a negativo. Ma non è la pizza il problema, il problema è quando ci sono i libri da pagare, le bollette, gli aumenti. 

      Io penso di parlare a nome di tutti i 2000 ragazzi che aspettano ancora la borsa di studio e che dovranno fare prestiti in banca per continuare a studiare, mentre la regione spende 200 mila euro per un programma che traduce dall’inglese al dialetto veneto, 50 mila euro per il festival del canto veneto e noi non abbiamo quasi la possibilità di pagare i nostri libri.

      Davide Salanitri

     

      studente di Psicologia

     

     

 

NIENTE SOLDI REGIONALI PER LE BORSE DI STUDIO, MA SI FINANZIANO LE GRIGLIATE VENETEultima modifica: 2011-07-07T12:00:00+02:00da sergiofrigo
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