Ci sono alcuni segnali importanti da cogliere in questa giornata elettorale, che confermano quanto già indicato dalle amministrative, ma lo sostanziano meglio:
1- BIBì & BIBÒ NON SONO PIU’ IN SINTONIA CON GLI ELETTORI (E NEPPURE FRA LORO)
Bibì & Bibò non sono più capaci di sintonizzarsi sugli umori della maggioranza degli italiani: mentre noi, il popolo, andavamo felicemente in massa a votare loro se ne stavano infatti confinati nelle rispettive magioni a rimuginare sul come parare il colpo e uscirne col minor danno possibile. Bossi ha già mandato un segnale: “E’ una spallata a Berlusconi”, ha commentato. Vero a metà, perché nel “suo” Nord le percentuali di voto sono state più elevate che al Sud. Quindi una parte di spallata spetta di diritto anche a lui, e gli arriva proprio dai suoi elettori, che non hanno seguito il suo esempio preferendo votare, e votare contro il suo sodale Berlusconi.
2 – I SOCIAL NETWOR BATTONO LA TELEVISIONE 2 A 0
Si certifica il peso via via calante che ha ormai la televisione nella creazione degli eventi e nella determinazione del consenso. Fosse stato per l’informazione televisiva, infatti, la maggioranza della gente manco avrebbe saputo che c’erano i referendum. È dovuto intervenire più volte il garante (e il presidente Napolitano) per sollecitare una copertura informativa adeguata all’importanza delle questioni sul tappeto. Una volta di più – come nella recente campagna elettorale – a trasformare un appuntamento a rischio come il referendum in un evento capace di attirare attenzione, e quindi mobilitare gli elettori, sono stati i social network, Facebook e blog in primis, col loro agile e potente passaparola elettronico, capace di scardinare la consegna del silenzio.
3 – TORNA IL PROTAGONISMO DELLA GENTE, CHE ORA VUOLE DECIDERE PER SE’
Tutto questo si è sposato con un inedito protagonismo popolare, determinato dalla sensazione della gente di poter davvero incidere – una volta tanto – sul proprio futuro, ma anche di poter modificare gli assetti politici in atto. In sostanza: ora che si è capito che Berlusconi sta barcollando, in molti utilizzano le occasioni che via via si presentano per dargli il loro personale scossone (per essere chiaro: i sondaggisti hanno calcolato che il suo pronunciamento per l’astensione abbia portato alle urne un 7% di elettori incerti, che si sono aggiunti allo zoccolo duro dei suoi nemici storici).
Cosa comporterà tutto questo? Quali strategie metteranno in atto Bibì e Bibò per cercare di sopravvivere? Per intanto mi pare che balbettino confusamente…
E la sinistra, cosa farà la sinistra? Ora si tratta di capitalizzare il risultato, ma soprattutto di mettersi a costruire l’altenativa, e una coalizione adeguata. C’è molto da fare.
3 risposte a REFERENDUM, UN DATO CHE GIA’ CI DICE DELLE COSE IMPORTANTI