PER DANNEGGIARE BERLUSCONI SIAMO RIDOTTI A TIFARE CONTRO L’INTERESSE NAZIONALE

donne.jpgDomanda scomoda, rivolta soprattutto a chi non sopporta Berlusconi: se foste messi in condizioni di scegliere, accettereste un successo dell’Italia (in economia, in politica estera, nello sport eccetera) che venisse in parte associato all’azione del governo? O, al contrario, preferireste una brutta figura o un risultato negativo per l’intero Paese, di cui però dovesse farsi carico il governo?

Io temo di conoscere la risposta (mi piacerebbe che qualcuno mi smentisse), e credo che solo il potersi porre un interrogativo del genere dia il senso dell’anomalia italiana: in nessun altro paese del mondo, cioè, sarebbe ipotizzabile tifare contro l’interesse nazionale.

 

MA LA RESPONSABILITÀ NON È (SOLO) DELLA SINISTRA

Sinistra come al solito anti-patriottica, allora? Andiamoci piano, o almeno dividiamoci equamente le responsabilità. Perché, cosa sta dicendo Belpietro se non ammettere che viene prima l’interesse di un uomo e della sua parte politica di quello del Paese, quando dichiara, citando Ilvo Diamanti, che il centro-destra non intende sostituire Berlusconi con nessun altro leader dello stesso schieramento, che altrimenti si scioglierebbe come neve al sole? È evidente che in questa fase un Letta o un Tremonti otterrebbero facilmente il consenso del Terzo Polo e una benevola opposizione del Pd su una politica di rilancio dell’economia, ma non si fa perché lo impedisce il supremo interesse del Capo.

Ed è altrettanto evidente che la maggioranza degli italiani in questo momento vorrebbe liberarsi di Berlusconi (si veda anche l’ultimo sondaggio di Mannheimer pubblicato ieri mattina sul Corriere 11007-sondaggio-mannheimer-per-il-30-degli-italiani-si-deve-andare-a-v.html): ma ad impedire questo esito è il controllo ferreo che egli esercita sul suo partito e l’alleanza blindata con la Lega, che persegue a sua volta un altro interesse di parte (tenere i soldi al nord), cementati dagli effetti nefasti di una legge elettorale che premia a dismisura quella che è con tutta evidenza una minoranza di blocco. E tutto ciò grazie al supporto di un gruppo di parlamentari che solo con un rovesciamento criminoso del significato delle parole possono autodefinirsi “responsabili”. È da responsabili consentire una sopravvivenza priva di prospettive e di capacità operativa a un governo minoritario e inviso alla maggioranza del paese, assicurare il potere a un leader che – parola del suo amico Fedele Confalonieri – divide l’Italia?

BERLUSCONI OSTACOLO ALLA RIPRESA ECONOMICA

Ecco perché Berlusconi rappresenta, oggi, anche il principale ostacolo alla ripresa dell’economia, che per decollare avrebbe bisogno di obbiettivi condivisi e di certezza delle regole: chi accetta, in questo momento, di impegnarsi un po’ di più, di stringere ancora un po’ la cinghia, se sa che a goderne i benefici sarà colui che ha dimostrato, in tutti questi anni, di concepire il governo esclusivamente come una difesa dei propri interessi e una esaltazione del proprio ego?

MANIFESTARE, UNICO SBOCCO ALL’IMPOTENZA E ALL’ESASPERAZIONE

Perché stupirsi, allora, se metà del paese tifa contro, a prescindere? Perché scandalizzarsi se la sua parte più esasperata, priva di sbocchi politici e di vie d’uscita operative, scende in piazza oppure assedia la casa del principale responsabile di questo stato di cose?

Ecco perché, temo, questo paese non andrà da nessuna parte. A meno che nei prossimi giorni una mobilitazione popolare davvero massiccia, davvero responsabile, davvero nazionale, libera da bandiere di parte e vezzi radical-chic, non riesca a dare uno scossone al Palazzo tale da convincere i suoi occupanti a liberarlo dal suo ingombrante inquilino, e ad aprire una nuova fase politica.

 

PER DANNEGGIARE BERLUSCONI SIAMO RIDOTTI A TIFARE CONTRO L’INTERESSE NAZIONALEultima modifica: 2011-02-08T03:09:15+01:00da sergiofrigo
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