BELLUNO, ADDIO AL VENETO. DOPO L’UNITA’ NAZIONALE A RISCHIO ANCHE QUELLA REGIONALE

belluno.jpgBelluno è lontana. Scarse le reazioni, e sottotono i commenti suscitati dalla decisione della giunta provinciale di Belluno di pronunciarsi a favore del referendum per la secessione dal Veneto e l’annessione al Trentino Alto Adige. La Lega è in difficoltà, perché se i vertici milanesi non ne vogliono sapere di queste cose (vedi link http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/01/12/belluno-chiede-lannessione-al-trentino/86070/ ) il governatore Zaia arriva a dire che se fosse bellunese voterebbe si anche lui; salvo poi rispolverare il mantra del federalismo, che risolverà magicamente tutti i problemi e rimuoverà le disparità con l’Alto Adige: dimenticando che se la regione vicina è così ricca, non è perché ha più federalismo, ma perché ha più soldi, in virtù del regime speciale di cui gode. E siccome di questi tempi il denaro non si moltiplica come i pani e i pesci, chi glielo va a dire ai nostri vicini che dovranno cominciare a stringere la cinghia per restituire qualcosa ai veneti?

 

IL FRUTTO AVVELENATO DEL LOCALISMO

dolomiti2.jpgVedremo. Per intanto – dopo tanto parlare di anima e identità veneta – questa vicenda mi pare il frutto avvelenato di un certo localismo su cui la Lega ha basato le sue fortune, ma che comincerà presto a presentare i suoi conti: dietro lo slogan “paroni a casa nostra” si comincia a intravedere l’incapacità di fondo di tenere unito un quadro (che prima era solo nazionale ed ora è anche regionale) che rischia ad ogni momento la frammentazione; e si affaccia la fatica di costruire un puzzle costituito da comunità separate e da gruppi di interessi contrapposti che fanno sempre più fatica – di fronte all’afasia della politica e alla sua incapacità di volare alto, per privilegiare solo gli interessi particolari e immediati – a integrarsi dentro una cornice comune e condivisa, a riconoscersi in un sistema di valori, di elementi storici, simbolici e ideali, che accomuni tutti i veneti e li faccia sentire un unicum.

Cosa questo voglia dire ce lo ha ricordato, fino a pochi mesi prima di morire, Mario Rigoni Stern, fieramente contrario alla richiesta dei suoi compaesani, ma anche dei comuni bellunesi, di passare con Trento. Ieri ce lo ha ribadito un altro scrittore, Ferdinando Camon, dalle colonne della Stampa.

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BELLUNO, ADDIO AL VENETO. DOPO L’UNITA’ NAZIONALE A RISCHIO ANCHE QUELLA REGIONALEultima modifica: 2011-01-14T03:14:35+01:00da sergiofrigo
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