Dispiace per Zaia, perchè avere i ladri in casa, sapere che hanno frugato fra le tue cose, lascia sempre un senso di profanazione. Ma ci sono due aspetti, in questa vicenda, che fanno – rispettivamente – sorridere e arrabbiare.
Appena una decina di giorni fa il segretario della Lega Veneta, Gian Paolo Gobbo, commentando i tagli regionali alla sicurezza, ha dichiarato che “la sicurezza non è più un’emergenza in Veneto”. Ma l’inventore delle ronde, Gian Paolo Vallardi, si è spinto addirittura a dire che “dopo due anni di governo Berlusconi possiamo dire che il Veneto adesso vive una situazione felice”. E infatti la vigilia di Natale…
Quello che invece fa irritare, e anche inquieta un po’, è il commento di Zaia comparso oggi sul Gazzettino: “Chi ruba non è meno delinquente di chi uccide”. Si capirebbe se fosse un commento a caldo dell’uomo della strada, ma non una presa di posizione del presidente della Regione, tre giorni dopo il fatto! Denota scarso senso della misura, tendenza a drammatizzare e a confondere le cose, oppure – e questo sarebbe ancora più grave, soprattutto per un cattolico devoto quale il nostro Governatore puntualmente si professa – un’inaccettabile equiparazione fra la sottrazione delle cose e l’attacco alla vita delle persone. Bisognerebbe che qualcuno dei prelati che frequenta assiduamente glielo ricordasse.
Noi siamo felici per lui che perlomeno, nella sfortuna, non abbia subito anche danni fisici.
2 risposte a ZAIA DERUBATO: MA IL VENETO NON ERA SICURO? E DAVVERO CHI RUBA E’ UGUALE A CHI UCCIDE?