Magari a qualcuno farà sorridere, ma quest’anno faccio parte della giuria, presieduta da Antonia Arslan, del Premio Camposampiero di Poesia Religiosa (assieme alla storica Elda Martellozzo Forin, alla critica letteraria e docente Siobhan Nash Marshall e al poeta Alessandro Rivali).
Domenica alle 9.30 all’Auditorium infine, dopo la premiazione del concorso riservato agli studenti delle Superiori, si consegna il riconoscimento, che la giuria ha deciso di assegnare alla poetessa Ol’ga Sedakova, traduttrice e narratrice erede della tradizione dei grandi poeti russi del Novecento.
Della Sedakova voglio proporvi la raccolta di brevi e suggestive poesie “Viaggio in Cina”
e una interessante riflessione sul rapporto tra fede e ragione, che offre qualche risposta al personale disagio che mi è capitato di provare nel conferire con persone, spesso scienziati, che pongono il loro razionalismo agnostico come centro indiscutibile della conoscenza e del rapporto col mondo; un disagio analogo a quello che provo nei confronti degli uomini di Chiesa che pretendono di porre la loro Fede come unica unità di misura del cuore dell’uomo e del senso dell’Universo.
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