IL CASO WIKILEAKS VISTO DALLE RIVE DEL BOSFORO: LA SFIDA AI VALORI DELL’OCCIDENTE

 

istan18.jpgProvo ad aggiungere qualche breve riflessione sul caso Wikileaks visto dalle rive del Bosforo, dove mi trovo inistan16.jpg questi giorni, reduce da una giornata interessantissima fra moschee e pittoreschi mercatini di spezie, e persino da una veloce visita alla parte asiatica di Istanbul.

Premessa: fuori dall’antico quartiere europeo di cui scrivevo ieri, il grande respiro dell’Islam si avverte, eccome! Ci sono le donne velate, ci sono gli uomini barbuti, ci sono moschee imponenti e perfettamente ristrutturate, ci sono soprattutto tante persone, fra cui molti giovani dal look tipicamente europeo-metropolitano, che affollano i cinque appuntamenti giornalieri per la preghiera. Pensate: cinque volte al giorno staccano dalla loro attività, raggiungono la più vicina moschea, si tolgono le scarpe e magari fanno le abluzioni, entrano, si inginocchiano e pregano sotto la guida di un iman. Un’impressione di forza,Istan27.jpgunità, concentrazione fortissima! Certo tutto intorno pulsa la vita, i turisti si accalcano fra la Basilica di Santa Sofia e il Topkapi, la Moschea blu istanblu3.jpg e il Bazar, la modernità impone i suoi ritmi e i suoi modelli, ma la sensazione è che nel profondo della società resista questo nucleo duro e inattaccabile, che è insieme identità e comunità, forza interiore e possibile punto di aggregazione di non si sa bene cosa…

 

 

 

 

BOMBE (O PETARDI) CHE SCOPPIANO NELLA NOSTRA PARTE DEL CAMPO

istanblu.jpgCosa c’entra tutto questo con le rivelazioni di Wikileaks? Che oltretutto, almeno fino a questo momento, di per se stesse rivelano cose che chiunque poteva ragionevolmente immaginare?

C’entra in questo modo: innanzitutto esse sono bombe (o petardi) che scoppiano solo nella nostra parte del campo, si tratta cioè di rivelazioni che mettono nei guai e in cattiva luce soprattutto i leader americani ed europei. Avremo mai la divulgazione di analoghi documenti dalla Cina, dai paesi arabi, dalla Russia? Dunque è l’Occidente che nella piena espressione di quella libertà che è il suo elemento qualificante, e nella sua contrapposizione fra poteri di natura diversa, di cui parlavo nel blog di due giorni fa, si fa ancora una volta pesantemente male da solo: non solo mettendo in difficoltà i suoi leader e a rischio la vita dei suoi uomini impegnati in prima linea, oppure nei bassifondi del mondo, ma soprattutto presentandosi come il luogo privilegiato delle doppie verità, dove si dice una cosa – nobile – e se ne fa un’altra, molto meno presentabile. Dove si enfatizza la trasparenza e si organizzano spiate ai danni di amici e avversari, dove ci si lava la bocca con la democrazia e si preparano arresti e detenzioni illegali. Certo, sappiamo benissimo che non è solo così, tutt’altro!, ma è così che appare dal Bosforo in là: dove sempre più spesso leader infiammati troveranno Istan8.jpgmasse incattivite dalla miseria e deluse dalle nostre contraddizioni disponibili a qualsiasi avventura.

I VALORI DELLA DEMOCRAZIA POSSONO TORNARE AD ESSERE UN ELEMENTO DI FORZA?

A questo punto si presentano alcune domande: è possibile tappare la bocca a Wikileaks, come chiede qualcuno, senza tradire ancor di più quei valori di trasparenza, libertà di espressione, corresponsabilizzazione del popolo nei processi decisionali, che sono gli elementi costitutivi della democrazia come noi pretendiamo di insegnare agli altri?

Ma anche: c’è un modo per far si che questi valori – che sono legati irrinunciabilmente all’autonomia dell’individuo rispetto anche alla nozione di interesse generale della propria parte del mondo –  tornino ad essere un elemento di forza dell’Occidente, se necessario contro le forze contrarie che sprigionano dall’Islam viscerale, ma anche dal nazionalismo autocratico della Russia dell’”amico Putin”, o dal capitalismo di stato cinese? O almeno possiamo auspicare che i pericolosi “petardi” di Wikileaks vadano a scoppiare, qualche volta, nell’altra parte del campo?

Il buon Assange guadagnerebbe molta credibilità alla sua battaglia, se almeno si ponesse il problema, invece di limitarsi ad alimentare il suo sterminato narcisismo di moderno filibustiere del web.

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Nelle immagini: Santa Sofia, il bazar delle spezia, la preghiera delle cinque, la Moschea blu (esterno ed interno), pescatori sul Corno d’Oro, la cisterna e notte sul Bosforo, nella riva asiatica.

 

IL CASO WIKILEAKS VISTO DALLE RIVE DEL BOSFORO: LA SFIDA AI VALORI DELL’OCCIDENTEultima modifica: 2010-11-29T01:37:00+01:00da sergiofrigo
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