E DAL RADUNO DI CESENA BEPPE GRILLO PARLO’…

E’ mai possibile che in Italia la ribalta politica sia occupata solo da questi personaggi ricchi, populisti, ormai anzianotti, con qualche vecchio problema con la giustizia e un passato da intrattenitori nello spettacolo, capaci soprattutto di sbraitare contro la degenerazione dei partiti? E che abbiano sempre intorno masse di giovani plaudenti?

No, non parlo di Berlusconi, parlo di Grillo. Dalla sua “Woodstock” di Cesena ha gridato, al solito, che “sono tutti uguali, tutti dei morti”, che “bisogna mandarli a lavorare” e altre amenità che piacciono tanto a coloro che pensano che “non ce la raccontano giusta”, che “a sbagliare sono sempre gli altri”.

Impressiona che a seguirlo siano soprattutto tanti giovani, con le facce pulite, le passioni genuine, e quella voglia di fare per il bene comune che appartengono al patrimonio genetico della miglior sinistra, anche se lui, il guru, sbraita che non è vero, che sono “sopra” e non accanto alla politica. A loro Grillo assicura che ai problemi complicati c’è sempre una soluzione semplice, dimenticando che, stando alla legge di Murphy, detta soluzione è anche, solitamente, sbagliata. Gli dice che la politica è una cosa sporca, esattamente ciò che sostengono sempre i populisti di destra, e che non bisogna assolutamente impegnarsi in confronti, trattative, mediazioni, perché significherebbe venire a patto col diavolo. Dimenticando che la pazienza della mediazione e l’arte del convincimento sono l’essenza della democrazia. E che candidarsi a governare significa anche conoscere i meccanismi del consenso e della burocrazia, senza i quali i buoni propositi rimangono tali.

Non so se la sinistra riuscirà ad ascoltare questo popolo giovane e impaziente, non so nemmeno se loro saranno disponibili a loro volta ad ascoltare le parole della politica che sono ragionevoli ma appaiono vecchie e stantie. Ma so che se questo miracolo non accadrà, Berlusconi avrà, un’altra volta, altre ottime ragioni per gioire.