L’AFFERMAZIONE DEGLI XENOFOBI IN SVEZIA E L’ENNESIMA SCONFITTA DELLA SINISTRA: MA IN ITALIA VA PEGGIO

Proviamo a ragionare a mente fredda sul risultato elettorale svedese: eclatante, non c’è che dire, ma non certo inspiegabile. Anche se si verifica nel paese del welfare più avanzato (ancor oggi, dopo cinque anni di governo conservatore), che ha accolto tanti immigrati, ma praticando tutte quelle politiche di inclusione che secondo il manuale del politico corretto dovrebbero contenere le paure della gente ed evitare l’insorgenza del razzismo.

PERCHE’ L’EUROPA VA A DESTRA

Al netto delle situazioni specifiche svedesi, si può spiegare anche l’ennesima sconfitta, in Europa, di un partito di sinistra, in questo caso il social-democratico, che aveva governato il paese per 80 anni assicurando benessere e coesione sociale. Lo spiego con le parole usate nel mio libro “Caro Zaia vorrei essere leghista ma proprio non ci riesco”

“I valori di solidarietà sociale, convivenza, tolleranza e apertura al diverso, sui quali la sinistra ha costruito le sue politiche nel passato, sposando le istanze dei ceti più istruiti con quelle dei più poveri, sono oggetto – in tutta Europa – di una fuga di massa. O meglio: solidarietà, convivenza e tolleranza vengono ormai concepite esclusivamente verso ambiti sempre più ristretti, come la propria comunità, il proprio gruppo sociale di riferimento, la propria famiglia.

È come se le ricadute culturali della globalizzazione, combinate con gli sconquassi sociali della crisi, avessero reso di colpo impresentabile ogni istanza modernizzatrice e universalista, esaltando invece le parole d’ordine della chiusura identitaria e le forme più bellicose di autodifesa delle comunità autoctone, che sono parte integrante del bagaglio ideale della destra (…)  E tutto questo riesce a conquistare soprattutto i più deboli, che in questo momento storico hanno bisogno di sentirsi sostenuti, anche rudemente, nella difesa delle loro recenti, piccole conquiste sociali dalla concorrenza degli ultimi arrivati nelle nostre regioni, gli immigrati. Che noi invece difendiamo a spada tratta (…) Alla sinistra è toccato infatti in sorte in questi anni l’amaro destino di dover scegliere fra tradire se stessa o tradire i propri elettori, tra la coerenza agli ideali e la ricerca del consenso”.

Da questo punto, dunque, bisogna partire per cercare di ricostruire le condizioni per tornare ad essere competitivi nelle società europee, altro che lacerarsi su formalismi, personalismi e lotte di potere, come avviene ora nel centrosinistra italiano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MA QUESTI SONO MODERATI…

 

Quanto all’affermazione dei neo-nazisti, come con qualche esagerazione sono stati definiti gli attuali “democrats” svedesi, prendiamone un po’ meglio le misure: è fisiologico che anche nelle società più avanzate si radichi – e in questo caso per il momento con dimensioni tutto sommato modeste, il 5.7% – una certa quota di persone che pensano che i problemi di convivenza inter-etnica si risolvano chiudendosi al diverso, e difendendo le proprie specificità. Ma questi, rispetto ai loro omologhi italiani, sembrano dei moderati. Sentite cosa ha detto il loro portavoce nei giorni scorsi all’inviato del Sole 24 ore:

«Abbiamo avuto qualche incontro con Alleanza nazionale e con la Lega nord, ma niente di più, anche perché loro sono molto più radicali di noi».

E un altro giovane militante:

«Siamo pronti ad accogliere chi scappa dai propri paesi perché in pericolo, come gli iraniani e gli iracheni. Non possiamo permetterci però quelli che non vogliono diventare parte della nostra società. Costano troppo, creano segregazione, aumentano la disoccupazione».

Sono cose tanto strane?

Con tutto questo il primo ministro conservatore appena rieletto, Fredrik Reinfeldt ha confermato che non intende allearsi in alcun modo con loro, aprendo piuttosto la porta ai Verdi o preparandosi a guidare un governo di minoranza.

IN ITALIA SONO GIA’ AL GOVERNO

L’anomalia, ancora una volta, è tutta italiana, con i fautori di queste politiche che invece che all’opposizione stanno al governo, grazie a Berlusconi. Il quale si appresta inoltre a imbarcare, assieme a loro, anche i mafiosi alla Cuffaro e i nostalgici fascisti di Storace

 

 

 

 

 

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L’AFFERMAZIONE DEGLI XENOFOBI IN SVEZIA E L’ENNESIMA SCONFITTA DELLA SINISTRA: MA IN ITALIA VA PEGGIOultima modifica: 2010-09-21T02:36:00+02:00da sergiofrigo
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