TRIONFO DEGLI XENOFOBI IN SVEZIA: UNA DOMANDA SCOMODA PER LA SINISTRA

 

Quando la letteratura, purtroppo, è profetica. Chi qualche anno fa leggeva Henning Mankell o Stieg Larsson, o gli altri autori della Svezia felix, si chiedeva un po’ stupito il perché della loro attenzione a tratti ossessiva ai movimenti di estrema destra nel loro paese, e si domandava un po’ incredulo se essi avessero davvero tutto questo peso nel paese del buon governo, della partecipazione democratica e del welfare per tutti.

Oggi purtroppo abbiamo la risposta, con l’entrata dei “neonazisti” (così li definisce la sinistra svedese) in parlamento con una ventina di deputati. Ieri mattina a Pordenonelegge ne parlava angosciato l’editore Kurdo Baksi, autore della biografia “Il mio amico Stieg Larsson”, entrambi messi sotto scorta dalla polizia per il loro impegno pubblico contro il neo-nazismo. “Ci sono 2500 miei connazionali – ha detto Baksi riferendosi ai militanti del partito xenofobo – che vanno in giro esibendo sul biglietto da visita la loro militanza nazista. Ma adesso per un po’ sono tranquillo – ha scherzato amaramente – Negli anni elettorali infatti non uccidono mai”.

È la prima volta in un secolo di storia svedese che una coalizione di centrodestra viene riconfermata, in un Paese in cui i socialdemocratici hanno dominano da sempre la scena politica. Ed è anche la prima volta che l’estrema destra entra in Parlamento, superando abbondantemente (5.7%) la soglia di sbarramento del 4%.

Uno degli spot elettorali del partito xenofobo è un modello di comunicazione politica: una vecchietta si avvicina lentamente allo sportello per ritirare la pensione. Alle spalle arriva un gruppo di vocianti donne in burqa. La pensionata svedese è spaventata, prova ad accelerare, appoggiandosi al suo girello. Le musulmane, con le carrozzine piene di neonati, la superano, la travolgono, approfittano dello straordinario welfare state svedese. Il messaggio è chiaro: a causa degli immigrati la vostra pensione prima o poi non ci sarà più.

I “democratici” infatti, col loro giovane leader Jimmie Akesson, sognano la fine del progetto multiculturale svedese e immaginano un paese culturalmente più omogeneo.

 

 

 

NEL RESTO D’EUROPA

Il successo del partito di estrema destra Democratici di Svezia di Jimmi Akesson, che dopo le elezioni politiche entra per la prima volta in Parlamento, rientra in una scia di avanzamento della destra xenofoba in molti Paesi europei in cui si è recentemente votato. Eccone alcuni esempi, tratti dal Secolo XIX:

 

OLANDA 
Il partito xenofobo e anti islamico di Geert Wilders, l’erede politico di Pim Fortuyin, ucciso nel 2002, è il terzo partito alle elezioni dello scorso giugno. Dalle urne esce un sostanziale testa a testa tra liberali e laburisti, e il partito di estrema destra diventa l’ago della bilancia per formare il nuovo governo, che però stenta a vedere la luce.

UNGHERIA 
Dopo una campagna elettorale anti-rom, il partito di estrema destra Jobbik, guidato da Gabor Vona, conquista a sorpresa il 16,7% dei voti alle elezioni dello scorso aprile ed entra per la prima volta in Parlamento.

BULGARIA 
Alle elezioni parlamentari del 2009, il partito anti-rom Attack diventa il quarto partito, con il 9,4% dei voti. La formazione di estrema destra reclama la distruzione dei campi rom e il taglio agli aiuti a quei nomadi che non mandano i figli a scuola.

NORVEGIA 
Il Progress Party, partito anti-immigrati, ha ottenuto alle politiche del 2009 il suo miglior risultato, con il 23% dei voti, consolidando così il suo ruolo di maggior partito di opposizione nel Paese.

AUSTRIA 
Le Politiche del settembre 2008 segnano un grande successi dei due partiti di estrema destra: la Fpoe guadagna sette punti e arriva al 18%, il Bzoe (fondato da Joerg Haider, dopo la scissione dalla Fpoe) quasi triplica i risultati precedenti arrivando all’11%. Insieme sfiorano il 30% dei voti.

Domanda scomoda per tutti, e in particolare per la sinistra: per respingere gli xenofobi dobbiamo respingere i rom e gli immigrati?

 

 

TRIONFO DEGLI XENOFOBI IN SVEZIA: UNA DOMANDA SCOMODA PER LA SINISTRAultima modifica: 2010-09-20T11:36:00+02:00da sergiofrigo
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