Hanno partecipato italiani, stranieri, senza lavoro e anche persone che invece il lavoro ce l’hanno e con la loro presenza hanno voluto ribadire che sono tanti i cittadini che pensano che da questa crisi si esce solo insieme.
– “riconoscere sempre la dignità di ogni persona rispondendo ai suoi bisogni”, imparando “ad ascoltare, ad avvicinare e ad accorgerci delle necessità e delle difficoltà delle persone che incontriamo ogni giorno”. Cercando di “creare dei momenti di dialogo, perchè ciascuno possa trovare il coraggio ed il clima di accoglienza necessari per affrontare le difficoltà”.
– “compiere concretamente piccoli e continui gesti di solidarietà senza delegare la risoluzione dei problemi unicamente ai grandi sistemi economici e politici”
– fare comunità-famiglia con tutti gli altri ogni giorno
Tre gli impegni concreti che i partecipanti hanno condiviso:
– adottare per tutto l’anno uno stile di vita sobrio senza buttare via niente che possa essere utile agli altri o riciclato
– partecipare alle attività di associazioni e gruppi che fanno solidarietà nel territorio e dedicare gratuitamente del tempo agli altri
– conoscere gli impegni e le attività delle proprie amministrazioni locali per l’assistenza sociale e coinvolgerle in progetti concreti di aiuto alle famiglie.
Mi sarebbe piaciuto esserci…