LA DIFFICILE SCELTA DI BERLUSCONI, DIVENTATO UN OSTACOLO ALLA RICOMPOSIZIONE DELLA DESTRA

Proviamo a capire cosa ci prepara la politica in prospettiva, al di là delle schermaglie seguite al discorso di Fini, del dubbio elezioni sì elezioni no, governo tecnico oppure no.

Fini ha detto in sostanza a Berlusconi: noi siamo disponibili a rimanere con te, purché tu diventi… un altro.

Poiché questo è impossibile, e visto che dall’Udc non gli arrivano salvagenti, mi pare evidente che ora Berlusconi si trova nella scomoda situazione personale di essere un ostacolo per la ricomposizione della destra. In sostanza può cedere a Fini, e allora manda a remengo la sua leadership e si condanna a tre anni di scomoda e inconcludente navigazione a vista; oppure va alle elezioni, e consegna il Nord alla Lega, e non si sa a chi il resto del paese.

In tutti i casi deve assistere impotente allo sfaldamento del Pdl, destinato a diventare territorio di caccia per Lega e Udc, e della sua personale egemonia, insidiata da Tremonti e Casini, oltre che dallo stesso Fini.

Potrebbe mettersi da parte, se non fosse convinto di essere indispensabile, e scegliersi un successore che a tempo debito si sdebiti assicurandogli la Presidenza della Repubblica: ma per sua sfortuna non siamo ancora in Russia, dove queste cose si fanno.

Senza contare il piccolo dettaglio che nell’attuale momento di passaggio al federalismo in assenza di una guida politica forte e riconosciuta, le spinte alla frammentazione rischiano di far esplodere il paese. Mi dicono che al sud cominciano a registrarsi spinte indipendentiste significative: cosa accadrebbe se ad una forte affermazione leghista al Nord corrispondesse un successo del centro-sinistra al Centro e dei Movimenti meridionalisti al Sud? Berlusconi passarebbe davvero alla storia, come aspira: ma come il Capo del Governo che ha posto le premesse per la secessione.

LA DIFFICILE SCELTA DI BERLUSCONI, DIVENTATO UN OSTACOLO ALLA RICOMPOSIZIONE DELLA DESTRAultima modifica: 2010-09-07T02:10:52+02:00da sergiofrigo
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