IL CAMPIELLO A MICHELA MURGIA: DALLA SARDEGNA CON SIMPATIA E PASSIONE CIVILE. E LE POLEMICHE SUL CASO MANCUSO-MONDADORI

1283631923530[1].jpgMichela Murgia, trentottenne di Cabras, ha vinto il 48esimo Premio Campiello col libro “Accabadora” (Einaudi) che racconta il singolare, intenso, difficile, emozionante rapporto fra un’anziana donna e la sua piccola “figlia d’anima”, ma va a toccare anche il delicato tema dell’eutanasia, e della scelta fra buona e cattiva morte.

Dietro di lei si è classificato il favorito Antonio Pennacchi, con “Canale Mussolini” (Mondadori), quindi Gianrico Carofiglio con “Le perfezioni provvisorie” (Sellerio),Gad Lerner con “Scintille” (Feltrinelli) e  infine Laura Pariani con “Milano è una selva oscura” (Einaudi)

“Accabadora” è un libro da leggere, e lei è un personaggio da conoscere, un concentrato di simpatia e passione civile: ha dedicato la sua vittoria alla giovane iraniana Sakineh condannata a morte dal regime.

Ieri mattina nell’incontro con la stampa ho chiesto a lei e agli altri due autori del gruppo Mondadori-Einaudi (Pennacchi e Pariani) cosa ne pensano del polemico addio del teologo Vito Mancuso alla casa editrice di Segrate, in seguito all’approvazione da parte del governo di una legge che favorirebbe l’azienda editoriale di proprietà del presidente del consiglio in una controversia fiscale con lo Stato.

Mentre Pennacchi si è lasciato andare ad una sequela polemica contro chi “pretende che sia di nuovo io da solo a fare la rivoluzione contro Berlusconi”, rilanciando l’idea di un conflitto fra due gruppi editoriali che mettono ingiustamente di mezzo gli scrittori (dimenticando, semmai, che si tratterebbe di una guerra asimmetrica, visto lo strapotere di Berlusconi in tutti i campi dlela comunicazione e il fatto che per di più è anche presidente del consiglio) Michela Murgia (e poi la Pariani) ha pronunciato un vero e proprio, appassionato, manifesto politico-culturale, che riassumo:

«Sono distante mille anni luce da Berlusconi e da ciò che rappresenta,  ma il beau geste contro di lui non va certo chiesto agli scrittori. Ci deve pensare la politica e c’è stata un’altra maggioranza che non ci è riuscita. Ripeto – ha aggiunto – Berlusconi è l’incarnazione di tutto ciò che io non voglio essere, ma abbandonare per questo l’Einaudi non può essere chiesto a noi. Io sto bene nella mia casa editrice e se tutti noi la dovessimo lasciare, assomiglierebbe proprio a ciò che non vogliamo sia».

Michela Murgia gestisce anche un bel sito, in cui questi temi sono abbondantemente trattati. Ecco il link:

http://www.michelamurgia.com/

Ma se l’argomento vi interessa, segnalo anche quanto scrive sul suo sito Vibrisse lo scrittore padovano Giulio Mozzi, che lavora con Einaudi ma non può certo definirsi berlusconiano, e che smonta le accuse alla Mondadori.

http://vibrisse.wordpress.com/2010/08/29/mondadori-le-tasse-e-la-leggina-ad-hoc/

IL CAMPIELLO A MICHELA MURGIA: DALLA SARDEGNA CON SIMPATIA E PASSIONE CIVILE. E LE POLEMICHE SUL CASO MANCUSO-MONDADORIultima modifica: 2010-09-05T00:06:00+02:00da sergiofrigo
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