AUTOMOBILISTI CHE SPUTANO AGLI OPERAI: ECCO COME LE MACCHINE CI CAMBIANO

La vicenda penosa degli automobilisti inviperiti per le code, che sputano agli operai dei cantieri autostradali – dopo averli insultati – mi ha fatto venire in mente un episodio che ho letto qualche anno fa su una rivista, e che si presta bene ad ulteriori considerazioni sul come ci cambiano le macchine, e quanto ci mettono gli uni contro gli altri (vedi post del 4 agosto).

La vicenda è questa: due tranquille automobiliste americane si urtano con le rispettive auto davanti all’asilo in cui hanno appena depositato i loro pargoli. Scese dalle vetture si si insultano pesantemente, quindi si accapigliano, e infine danno vita a uno spettacolare inseguimento a cento all’ora lungo una tangenziale, speronandosi l’un l’altra ripetutamente, fino a terminare fuori strada in un groviglio di lamiere: una muore e l’altra si ferisce gravemente.

Magari sono un po’ naif, ma credo che se fossero state a piedi, magari avrebbero parlato dei figli e sarebbero diventate amiche.

Il Crepet americano (ogni Paese del mondo deve accollarsene almeno uno, a quanto pare) commentava in proposito che quando ognuno di noi sale in auto, si trasforma automaticamente in una belva assetata di sangue, complice la potenza del motore e il riparo offerto dal mezzo, che gli consente di infierire sugli altri senza esibire la propria faccia…

NEL MEZZO DEL CAMMIN DI NOSTRA VITA

Certo, andare a piedi ha effetti del tutto diversi. Camminando si incontrano le persone, si instaurano relazioni, si accettano e promuovono scambi: un tempo, coi pellegrinaggi, ci si guadagnava persino un pezzo di paradiso. Camminando sono nate intuizioni, scoperte, riflessioni, frasi su cui si è costruita la storia della cultura: ricordate “Nel mezzo del cammin di nostra vita…” di Dante?

Ma oggi non si cammina più, si va in macchina. E in macchina si va le più volte da soli, senza incontrare nessuno. Tutto questo produce singolari mutazioni nell’ambiente umano circostante: coloro che viaggiano nelle altre auto diventano nostri nemici, e tutti gli altri (pedoni, ciclisti) pericolose forme aliene. Il fatto è che anche loro ci vedono come nemici o come alieni.

Non sto facendo la predica, sia chiaro, perché queste mutazioni le noto prima di tutto su me stesso, o me le fanno notare coloro che viaggiano in auto con me…

TUTTI SHUMACHER. O MISTER HYDE

Insomma, al volante tendiamo un po’ tutti ad imitare Shumacher, reprimendo il Barrichello che è in noi: sfrecciamo a velocità elevate, incollati all’auto che ci precede, oppure attenti a non cedere nemmeno un centimetro di vantaggio faticosamente conquistato nelle code. Tendiamo a considerare coloro che guidano più piano di noi dei coglioni, e quelli che ci superano dei pericolosi imbecilli.

Diamo la precedenza considerandolo un atto di condiscendenza, e quando non ce la danno ci sentiamo vittime di una rapina, o di un intollerabile sopruso, da lavare in un successivo sorpasso, con tanto di strombazzata. E quando qualcuno ci cede il posto lo guardiamo come fosse San Francesco tra i lupi. A volte allora – per cinque minuti – diventiamo buoni anche noi.

In genere però è come se sulla strada fossimo soli, e la strada fosse tutta per noi. Pensate all’uso della freccia: quante volte siamo fermi all’incrocio aspettando – per ripartire – che la macchina che arriva da sinistra si decida a passarci davanti, e quella invece gira a destra, senza degnarsi di segnalare, per evitarci di prolungare l’attesa?

Gli psicologi sostengono che dietro la guida imprudente c’è spesso la rimozione del senso del limite, la convinzione inconscia che “tanto a me non accadrà”; forse anche la recondita convinzione – per i più giovani – di essere dentro una sorta di videogame, in cui sgommi, sbandi, sbatti e poi riparti intatto tutte le volte che vuoi…

Insomma, l’amico Bepi non sarà d’accordo, ma ho come l’impressione che quando sale su una macchina il mite dottor Jeckill tenda a trasformarsi in un pericolo mister Hyde.

AUTOMOBILISTI CHE SPUTANO AGLI OPERAI: ECCO COME LE MACCHINE CI CAMBIANOultima modifica: 2010-08-06T02:25:39+02:00da sergiofrigo
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