DA CIAMPI A BERLUSCONI: QUANDO CHI GOVERNA DISTRUGGE IL SENSO DELL’APPARTENENZA COMUNE

Ieri sul Gazzettino l’ex presidente Azeglio Ciampi ha commentato amaramente il fatto che in meno di un mese il differenziale tra Buoni del Tesoro Poliennali (Btp) di casa nostra e i titoli di Stato tedeschi equivalenti (Bund) è passato da 0,8 a 1,8 punti percentuali, si è in pratica più che raddoppiato. Significa che se oggi la Germania emette un titolo pubblico e lo colloca sul mercato può offrire tassi di interesse di 1,80 punti percentuali inferiori a quelli che lo Stato italiano è costretto a offrire perché i suoi titoli trovino acquirenti. Voi capite quale effetto ha tutto questo sul finanziamento del debito pubblico.

 

“È un indicatore importante che misura, spiace dirlo, il peggioramento relativo della credibilità di un Paese”, osserva Ciampi, che aggiunge: “Dietro questo differenziale c’è la rilevazione algebrica del perimetro che delimita il crescente fossato che si è aperto tra cittadini e classe politica tutta. Le spalle che sostengono il ponte di una nazione dalla sua erosione – e cioè la gente da una parte e il ceto politico dall’altra – invece di stabilizzarsi e consolidarsi, come sarebbe giusto e auspicabile soprattutto in un momento di crisi globale, sembrano indebolirsi”. E più oltre l’ex Presidente individua sinteticamente una delle cause della malattia: “Assistiamo a una progressiva perdita di valori e a una parallela svalutazione delle istituzioni”.

Ebbene, lo stesso giorno il Presidente del Consiglio spara a zero contro la Costituzione, definendola “cattocomunista”, cioè totalmente altra da sé stesso, che è notoriamente un fior di liberale. Non si rende conto che cannoneggiare le istituzioni, e i loro principi ispiratori, significa annientare quel poco che ci rimane di coesione sociale, e abbattere il ponte che sostiene la nazione.

Non si rende conto che la Costituzione è una delle “spalle” portanti del ponte della nostra convivenza, l’architrave della nostra casa comune, l’unica garanzia che ognuna delle parti politiche e delle parti sociali non potrà né vorrà prevaricare le altre.

Non si rende conto che proprio le sue esternazioni sono veri e propri attentati contro la tenuta del nostro sistema economico, oltre che istituzionale? In nome di che cosa dovremmo stringere tutti la cinghia per superare la crisi, come ci chiede, se egli per primo distrugge sistematicamente il senso dell’appartenenza comune? Per chi dovremmo fare i sacrifici, per far fare bella figura a lui e consentirgli di comprare un altro yacht da 18 milioni a suo figlio? E in cambio sentirci dare – ancora?!? – dei “cattocomunismi”, quindi nemici del progresso e dell’economia?

Cari amici artigiani, che oggi non lo avete subissato di fischi, cari amici del centro-destra che continuate a votarlo, con chi pensate di risanare il Paese se gli consentite di farsi ancora e sempre i suoi comodi, di approvarsi le sue leggi ad personam, di dividere ancora una volta gli italiani in amici e nemici? E di parlare a nome vostro, sostenendo ad esempio (ad onta di tutti i sondaggi) che la stragrande maggioranza degli italiani vuole la legge anti-intercettazioni?

Lui non si rende conto, ma voi?!?

DA CIAMPI A BERLUSCONI: QUANDO CHI GOVERNA DISTRUGGE IL SENSO DELL’APPARTENENZA COMUNEultima modifica: 2010-06-10T02:51:00+02:00da sergiofrigo
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