PROFUGHI SI O NO: ALCUNE DOMANDE SCOMODE ALLE DUE MANIFESTAZIONI PADOVANE

Stasera – per la prima volta dopo oltre trent’anni – parteciperò a una manifestazione, quella indetta da Padova Accoglie in piazza Garibaldi (ore 19) per testimoniare che – oltre a quella rappresentata dal sindaco Bitonci che sarà nella piazza del Comune – c’è anche un’altra Padova, capace di affrontare la difficile questione dei profughi senza isterie ma con razionalità e spirito solidale. Profughi2015

Non porterò con me la ramazza, come invitano i promotori, né griderò “razzisti” a chi parteciperà all’altra manifestazione: ognuno di noi ha il diritto di scegliere il livello di solidarietà umana a cui uniformare la propria vita, e di questi tempi questa non è – ahimè – una merce molto diffusa, in nessun angolo del mondo.

Non mancherò però di fare una capatina nell’altra piazza, quella dei commercianti anti-profughi: così d’ora in poi mi regolerò sul dove non fare acquisti, visto che questo è probabilmente un discorso a cui sono più sensibili.

UN SINDACO CHE METTE IN PERICOLO UNA SUA CITTADINA E DIVIDE LA SUA COMUNITA’

Quello che mi indigna, in tutta questa faccenda, è che a fomentarla ci sia un sindaco che pretende di essere “sindaco di tutti”, e che invece addita una sua cittadina – colpevole di ospitare a casa propria dei migranti – all’odio della piazza, esponendo lei e i suoi ospiti a una pressione feroce e (Dio non voglia) anche a possibili ritorsioni. BitoncicitofonoE mi impressiona e mi preoccupa che tante persone anche intellettualmente oneste che fanno parte o appoggiano questa amministrazione non si rendano conto del carico di violenza e di pericolosità che c’è in questa iniziativa.

E altrettanto mi indigna e mi fa vergognare l’essere amministrato da un sindaco che divide in due la propria comunità, aizzando una parte contro l’altra, invece di cercare con pazienza un minimo terreno di confronto. In tutto questo c’è soprattutto del calcolo politico (alimentare la paura del diverso per lucrare del consenso a basso costo), ma anche una voglia sfrenata e patologica di umiliare chi non condivide le proprie idee.

A CHI INTERESSA AFFRONTARE SERIAMENTE LA QUESTIONE IMMIGRAZIONE?

Quella che manca totalmente, invece, è la ricerca seria e concreta delle soluzioni per affrontare una questione tremendamente complicata nella sua semplicità: si continua ad alimentare piuttosto nei cittadini (la Lega è nata per questo) l’illusione che sia possibile ricacciare a casa loro profughi e migranti, e la convinzione che essi vengano da noi perché invitati da cattolici e comunisti, che sulle loro spalle lucrano soldi e consenso politico.

A GIUSEPPE E MARIA PRIMA DI ACCOGLIERLI AVREBBERO CHIESTO SE ERANO PADOVANI

Tutto questo rimuovendo – pur proponendosi come difensori della fede cristiana – le parole di accoglienza e condivisione che costituiscono l’essenza del messaggio cristiano su cui è basata la nostra civiltà (dubito che gli attuali anti-profughi avrebbero accolto a suo tempo Maria e Giuseppe FugaEgittoe che avrebbero diviso il loro mantello col derubato, come il Samaritano: “sio padovani?” si sarebbero informati prima); ma ignorando anche le situazioni di pericolo, miseria e ingiustizia da cui fuggono i migranti, di cui noi occidentali abbiamo colpe, o almeno responsabilità, precise, se non altro perché su quella miseria è costruito da secoli il nostro benessere. “Sono forse io il custode di mio fratello?”, rispose Caino a Dio subito dopo aver ammazzato Abele. Si, siamo noi i custodi di nostro fratello, anche se viene dall’Africa o dalla Siria.

TANTO ARRIVANO LO STESSO: IN VENT’ANNI LA LEGA LI HA FORSE FERMATI?

La vacuità propagandistica dei proclami leghisti è dimostrata, se non altro, dal fatto che pur occupando la Lega la scena politica da oltre vent’anni – spesso in posizioni di governo –l’immigrazione nello stesso periodo è cresciuta a livelli stratosferici, e non c’è traccia di misure in grado non si dice di contenere, ma almeno di governare il fenomeno. Non si tiene conto che gli immigrati arrivano da noi perché a spingerli sono due forze molto più possenti dei muri, dei blocchi navali e persino del timore di annegare: la fame e la paura.

LA BUFALA DELLA “SPECULAZIONE” DELLE COOPERATIVE DI ACCOGLIENZA

Ma per la Lega è redditizio politicamente gingillarsi con l’idea che esistano soluzioni semplici e rapide al problema, che non vengono messe in atto perché comunisti e cattolici devono lucrare sulle spalle di questi derelitti: come se il malaffare di qualche cooperativa romana potesse cancellare gli sforzi e la generosità di migliaia di lavoratori o di volontari che si spendono per garantire accoglienza e assistenza: sono nostri nipoti, nostri cugini, non mafiosi romani; li avete visti arricchirsi occupandosi degli immigrati? O non vogliamo assicurare un minimo di vitto e alloggio ai profughi, finché non si sistemano o non se ne vanno da un’altra parte?

DOMANDE SCOMODE/1: A BITONCI E COMMERCIANTI

Chi oggi sarà in piazza con Bitonci dovrebbe chiedersi CONCRETAMENTE cosa significa dire “no ai profughi”. Visto che nessuna comunità li vuole, in nessuna parte d’Europa (come ben pochi volevano, nel 1916, i profughi di guerra del Veneto, e negli anni ’50 i fuoriusciti da Istria e Dalmazia) la conseguenza logica diventa: restino nei loro paesi, sotto le bombe, alla mercè dei carnefici dell’Isis, della fame e delle malattie. E’ questo esattamente che volete? E cosa vorreste esattamente che fosse fatto per non farli arrivare in centro a Padova? Affondiamo i barconi: ma chi è a bordo lo si lascia annegare? E quelli che sono qui si deportano di nascosto in qualche deserto, visto che non si capisce perché il Nord Africa dovrebbe tenerseli?

E ancora: è vero che il governo non brilla per democraticità nell’assegnazione delle quote di immigrati ai comuni, ma ve lo vedete Renzi – con l’emergenza continua degli arrivi – mettersi a discutere con i migliaia di Bitonci d’Italia su dove sistemare i nuovi arrivati? E come pretendiamo che ne accolgano di più gli altri paesi europei, se noi non vogliamo farci carico di quelli bloccati in Sicilia e in Puglia?

DOMANDE SCOMODE/2: ALLA PIAZZA ANTI-RAZZISTA

A Padova Accoglie che occuperà Piazza Garibaldi vanno poste altre domande, ancor più angosciose: accoglierne quanti, visto che a premere ai nostri confini sono a milioni? E come, senza mettere a repentaglio la tenuta (economica, sociale, culturale) della nostra società? E come distinguere fra chi ha diritto di rimanere e chi no?

Qui ci vorrebbe un libro intero per rispondere, ammesso che sia possibile farlo. A me pare che la situazione non sia ancora così drammatica: siamo una società ricca, in cui funzionano il welfare e le reti parentali e amicali per chi è in difficoltà; possiamo ridurre di un minimo il nostro tenore di vita per occuparci anche degli ultimi: gli immigrati arrivati nel passato in gran parte si sono integrati e ora contribuiscono fattivamente alla nostra economia, anche se Zaia per motivare il suo rifiuto dei profughi continua ad annotarli fra i costi. Quelli che arrivano, in gran parte vogliono condividere il nostro modello di vita, non rapinare i nostri soldi e istituire un califfato in Italia.

Certo, meglio sarebbe aiutarli a casa loro, cioè creare le condizioni per non farli fuggire dai loro paesi: ma avete presente come funziona la cooperazione internazionale, e quanto sono generosi gli stati (Italia in primis) con i paesi sottosviluppati? Auguri!

Ma c’è un’altra questione scomoda da sottoporre alla piazza anti-razzista: siamo sicuri che non stiamo facendo i generosi con i soldi degli altri, i nostri concittadini “penultimi”? L’impatto dell’immigrazione non è uguale per tutti: per i benestanti è positivo (lavoro domestico a buon mercato, per dire), ma per gli italiani poveri è negativo, se non altro perché gli immigrati diventano loro vicini di casa (non nostri), loro concorrenti (non nostri), nelle graduatorie per le case pubbliche, nell’assistenza, nel lavoro. Bisogna farsi carico CONCRETAMENTE di questo, far capire ai più deboli fra i cittadini che non stiamo scaricando addosso a loro i problemi del mondo per tacitare le nostre coscienze, stare loro vicini e assicurare loro delle compensazioni.

Solo allora potremo legittimamente fare la paternale all’altra piazza.

PROFUGHI SI O NO: ALCUNE DOMANDE SCOMODE ALLE DUE MANIFESTAZIONI PADOVANEultima modifica: 2015-05-15T14:18:50+02:00da sergiofrigo
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